Incontrati i due artisti entriamo nelle stanze delle Murate – Progetti Arte Contemporanea per vedere i loro lavori. Aperta la porta della stanza di Zhang Xiang ci ritroviamo di fronte ad un’installazione di oltre 1.60 cm che sorregge un plastico di una società immersa nel fango, mentre dalla porta di Liu Yarong ci si affaccia sui colori sgargianti dei suoi quadri. Le domande da porre ai due artisti acquisiscono da subito un valore diverso.
Una permanenza di un mese per Zhang Xiang e Liu Yarong, professori in Cina all’Accademia delle Belle Arti chiamati a realizzare un progetto che culmina con la presentazione pubblica dei lavori svolti nell’ex penitenziario.
Che influenza ha avuto sul vostro lavoro l’Italia? C’è un punto di incontro tra le due culture?
“Certamente” — risponde Zhang — “per la mia creazione ho scelto il fango per ricordare l’alluvione del 1966 a Firenze; è stata la mia ispirazione. Come scultore ho avuto una forte influenza dall’arte occidentale, trovo interessante come una scultura rappresenti ovunque un monumento pubblico con cui ogni persona può interagire.”
Superata la stanza dello sculture la parola passa alla pittrice e scrittrice Liu Yarong che ci accoglie con un grande sorriso fino ai suoi dipinti.
“Come per Zhang, fiume e luoghi intorno all’Arno mi hanno catturata. Li ho riportati nei miei disegni. Un punto d’incontro tra le culture esiste ed oltre a ricercarlo nelle forme di arte classica lo ritrovo nella grande sfida che tutti ci troviamo a fronteggiare; continuare a creare arte senza farla annientare dal digitale. Alcuni miei quadri riprendono fotografie ma riporto sempre tutto con memoria visiva su carta, con pennello e colori.”
Come insegnanti cosa cercate di trasmettere ai vostri studenti?
“Insistiamo entrambi nell’avere fiducia in se stessi inseguendo istintualità ed il messaggio che vorrebbero esprimere tramite l’opera. Il punto di vista personale di ogni artista è fondamentale per riuscire a comunicare.”