Ne abbiamo scritto a maggio usando condizionali e speranze. Adesso ci siamo: l’attesissima riapertura del Museo della Specola è infatti uno dei primi appuntamenti delle celebrazioni dei 100 anni dell’Università di Firenze, che si aprono nel febbraio 2024.

L’istituzione dell’Ateneo avvenne con decreto del 1923 che entrò in vigore dall’anno accademico 1924-25. In realtà l’Università fiorentina ha origini molto più antiche, che risalgono allo Studium Generale, voluto dalla Repubblica fiorentina nel 1321 e poi trasferito a Pisa dalla famiglia Medici.

La riapertura del Museo della Specola, che fa parte del Sistema Museale dell’Ateneo fiorentino, è fissata per il 21 febbraio 2024, data che segna l’ingresso nel 250° anniversario dalla fondazione dello stesso Museo per volontà del Granduca Pietro Leopoldo di Lorena.

La Specola rappresenta una pietra miliare nel percorso di inserimento degli Orti botanici nelle università, in quanto prima istituzione scientifica aperta alla cittadinanza con funzione didattica. Fu il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo d’Asburgo Lorena (1747-1792) a operare una prima significativa distinzione tra patrimonio artistico e scientifico e a rendere entrambi fruibili anche da parte del pubblico non istruito, nel contesto di un progetto illuministico di acculturazione popolare.

Apre così ai visitatori la Galleria degli Uffizi nel 1769 e, qualche anno più tardi, il 21 febbraio del 1775, viene inaugurato l’Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale presso il Palazzo Torrigiani. Il Museo, più tardi divenuto noto come La Specola per la presenza del Torrino con l’osservatorio astronomico, racchiudeva tutte le discipline scientifiche, in un allestimento che conduceva il visitatore dalla terra (mineralogia) verso il cielo (astronomia) passando attraverso la botanica e la zoologia.

Sotto la direzione di Felice Fontana (1730-1805) La Specola divenne ben presto un importante centro scientifico a livello internazionale. Nei suoi locali trovò sede anche l’Officina di Ceroplastica, fondata nel 1771 dallo stesso Fontana e attiva per circa un secolo.