Milleduecentocinquantuno, questo era il numero degli studenti iscritti all’anno accademico 1924/1925, il primo dell’Ateneo fiorentino. L’Università, come la conosciamo oggi, nasce nel 1924, quando il Regio Istituto di Studi superiori pratici e di perfezionamento, erede dello Studium generale et Universitas Scholarium, istituito a sua volta nel 1321 dalla Repubblica Fiorentina, è diventato la Regia Università degli Studi di Firenze.
Quest’anno, Firenze celebra il centenario dalla nascita dell’Ateneo con tanti eventi, consultabili sul sito www.centenario.unifi.it, tra cui la riapertura del Museo La Specola e la presentazione dello spin-off del Museo degli Angeli del fango.
Menti illuminate hanno studiato nelle aule fiorentine, proiettandoci nel futuro. In onore di Giovanni Spadolini, il 15 marzo avverrà la consegna della sua pergamena di laurea, mai ritirata, alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia; il 15 settembre, invece, assisteremo ad uno spettacolo sull’idea di Italia libera di Piero Calamandrei, uno dei padri costituenti e Rettore di Ateneo per diversi anni.
Nel convegno sulla discrezionalità dell’intelligenza artificiale nel sistema penale, a maggio, ci interrogheremo sul presente, mentre una bella biciclettata a giugno, per la partenza del Tour de France, ci farà rimpiangere il periodo in cui andavamo gratis in palestra al CUS. Molti di noi sono o sono stati studenti di quella che, nella nostra tendenza a familiarizzare con tutto, anche con le istituzioni, chiamiamo ormai l’UniFi.
Un’appartenenza intangibile, che ci lega a Firenze, come fu per quei primi ragazzi che sedettero nei nostri stessi banchi, tra cui Sergio Camerani e Luisa Becherucci, uno direttore dell’Archivio di Stato e l’altra direttrice degli Uffizi durante l’alluvione del ’66. Diversi percorsi si sono intrecciati, mostrandoci come l’identità di una città universitaria sia legata a quella dei giovani che, alla ricerca del sapere, l’hanno scelta per vivervi gli anni più belli della loro vita.
foto: sito Unifi