Sono tempi di paure e incertezze questi e niente può aiutare a distrarsi come l’arte. Il Museo del Bargello e Palazzo Davanzati portano infatti nuove sorprese, grazie rispettivamente all’arrivo di una nuova sala espositiva e un nuovo riallestimento.
Le cere barocche
Il 22 Settembre sono state presentate al Museo Nazionale del Bargello 16 cere barocche donate dal Marchese Lorenzo Ginori, le quali andranno a costituire il corpus museale per la nuova Sala della Scultura Barocca nell’autunno del 2023. Le cere, di immenso valore storico artistico, saranno esposte con una climatizzazione ad hoc in speciali teche protettive, che permetteranno una visione a tutto tondo. Tra le opere donate dal Marchese risaltano il “Vaso con Trionfo di Nettuno” di Massimiliano Benzi (1656-1740) e la “Flagellazione” di Alessandro Algardi (1598-1654), oltre alle cere di Vincenzo Foggini, Giovanni Baratta e Giovanni Piamontini.
A causa della loro delicatezza sono state sottoposte a una campagna di restauro guidata da Francesca Rossi e uno dei curatori del Bargello, Marino Marini. Il restauro è andato sia a conservare gli oggetti ma anche a valorizzare le loro imperfezioni, permettendo di entrare maggiormente in contatto con il passato delle cere barocche.
Il riallestimento del Museo
Membro del gruppo statale dei Musei del Bargello, Palazzo Davanzati riapre dopo 6 mesi di riallestimento, inaugurato il 23 Settembre dalla direttrice del Bargello Paola D’Agostino assieme ai direttori dei lavori Daniele Rapino e Lorenzo Greppi.
Il palazzo fu fatto costruire nella prima metà del Trecento dalla famiglia Davizzi e nel 1558 passò ai Davanzati, mutando l’edificio da casa torre medievale alla tipica casa mercantile fiorentina. Nel 1910 Palazzo Davanzati fu acquistato e musealizzato dal mercante d’arte Elia Volpi, nel contesto di revival rinascimentale di dubbio gusto e veridicità storica del periodo.
Il nuovo riallestimento concentra la sua innovazione nella fluida didattica museale, isolando le opere e illuminando con luci led le stanze, oltre a rinnovare i cartelloni esplicativi, garantendo così un eccellente fruizione da parte del visitatore. Le 450 opere sono divise cronologicamente nei 3 piani, dove al primo troviamo l’arte e l’allestimento del 1300 fino all’ultimo dove arriviamo al 1600-1700. Oltre ai pezzi principali del complesso, come la “Coperta Guicciardini” ricamata con le storie di Tristano e Isotta o i “Trionfi” di Giovanni di Ser Giovanni detto Lo Scheggia, fratello di Masaccio, il pubblico potrà ammirare una speciale esposizione curata da Marina Carmignani, dedicata al ruolo della donna nell’Otto-Novecento e una ricca collezione di merletti.