Fino al 4 novembre 2023 Secci Art Gallery ospiterà nella sua sede di Firenze la personale dell’artista tedesco, originario di Herford, Erik Schmidt (1968), permettendo di scoprirne – attraverso opere più o meno recenti – l’evoluzione stilistica maturata nel corso dell’ultimo ventennio.

Fotografie dipinte

Se nelle opere degli esordi la pennellata materica di Schmidt ricopriva l’interezza della tela, dando vita a effetti ottici molto simili a esercizi di puntinismo, in serie pittoriche più recenti come Palm Bomb Paintings, Figure Paintings e City Scape Paintings (2022-2023) – tutte e tre esposte a Firenze – l’artista ha via via sviluppato una “selezione” nella pennellata, «più libera e disinvolta», con cui ha scelto di ricoprire solo alcune aree dell’immagine.

Nella sezione principale della mostra – curata da Pier Paolo Pancotto – si trovano infatti fotografie, stampate direttamente sulla tela, di luoghi e persone in cui l’artista si è imbattuto e che ha scelto di ritrarre, in un primo momento, attraverso il mezzo fotografico, intervenendovi sopra solo successivamente con la pittura a olio.

Installation Views, Erik Schmidt, Florence, 2023. foto: Nicola Gnesi. Courtesy the Artist and Secci

Voyeur o antropologo?

Così, tra scorci di palme lussureggianti dello Sri Lanka, prospettive vertiginose di grattacieli newyorkesi e frammenti di quotidianità urbana i cui protagonisti appaiono del tutto inconsapevoli di essere ritratti, nelle sale della Galleria Secci lo spettatore può seguire da vicino lo sguardo di Erik Schmidt, che assume sempre una prospettiva esterna rispetto a quanto osservato. I panni vestiti dall’artista sono infatti sempre quelli di uno straniero trovatosi a osservare un territorio al quale non appartiene, al limite tra voyeurismo e curiosità antropologica, senza mai rinunciare a un’ironia sottile e autoconsapevole con cui Schmidt indaga dinamiche socioculturali contemporanee.

In queste immagini la pennellata entra “in punta di piedi”, attraverso tocchi corposi ma al tempo stesso veloci e calibrati, senza mai risultare un’aggiunta di materia sulla tela, ma fungendo, invece, da amplificatore per la visione, in un perfetto equilibrio – ha scritto Domenico De Chirico – tra immersione e astrazione.

Installation Views, Erik Schmidt, Florence, 2023. foto: Nicola Gnesi – Courtesy the Artist and Secci

Il rapporto con l’Italia

Il legame tra Erik Schmidt e il territorio italiano ha avuto origine nel 2019, quando l’artista tedesco ha partecipato a una residenza presso Casa Baldi – sede distaccata dell’Accademia Tedesca a Roma – ad Olevano Romano, una località di campagna, nei pressi della capitale, storicamente nota per aver ispirato nei secoli opere di artisti internazionali.

Nel corso dei tre mesi di residenza, Schmidt ha portato avanti uno studio personale del territorio, indagato da un punto di vista storico e culturale, approfondendone in particolare i costumileitmotiv della sua produzione artistica – e dando vita a un legame con la penisola italiana che viene oggi ulteriormente consolidato dalla personale fiorentina dell’artista.

La mostra della Galleria Secci rappresenta dunque un’occasione unica e inedita in Italia per conoscere da vicino l’evoluzione di un artista contemporaneo che, nel corso degli ultimi vent’anni, è stato in grado di combinare, nelle proprie opere, sensazioni di immersione e straniamento al tempo stesso.

 

Ulteriori informazioni:

Erik Schmidt

A cura di Pier Paolo Pancotto
16 settembre – 4 novembre 2023

Secci Art Gallery
Piazza Carlo Goldoni 2, Firenze
[email protected]

Apertura al pubblico: dal martedì al sabato, dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00
https://www.seccigallery.com