Ha pubblicato un bellissimo EP (Ta-Ta-Ta-Time) prodotto dalla prestigiosa Morr Music, ama stravolgere la forma canzone, i giochi verbali e le VHS. La nostra intervista a Leila Gharib, in arte Sequoyah Tiger, uno dei progetti più interessanti usciti negli ultimi mesi che si esibirà mercoledì 21 dicembre al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Ciao Leila, se non sbaglio sono passati diversi anni dal tuo ultimo disco con i Bikini The Cat: quanto è cambiato il tuo approccio alla musica in tutto questo tempo?
Ciao Gianluca! He he, credo una decina di anni. Per quanto io sia più consapevole e severa rispetto alla forma di composizione, l’approccio è rimasto simile nell’urgenza di scrivere. Inoltre non è più un lavoro di gruppo, forse questa è la differenza più grossa, il mio pensiero musicale ora è completo e abbraccia tutto l’arrangiamento.
Ta-Ta-Ta-Time a livello sonoro ha qualcosa di incredibilmente contemporaneo; pur essendo riconoscibile una certa effusione 80’s, nel complesso la produzione mi sembra molto attuale, soprattutto per l’uso che fai dei sampler e dei loop e per le atmosfere oniriche e dreamy, caratteristiche di altre brillanti lavori usciti negli ultimi anni, come ad esempio l’ultimo di Panda Bear. Raccontaci com’è nato questo tuo EP e il suo processo creativo.
Grazie mille! Ho iniziato a pensare a Sequoyah Tiger due anni prima dell’uscita del’Ep ‘Ta-Ta-Ta-Time’. Una lunga combustione alimentata dall’esperienza con Barokthegreat, gruppo di arti performative nato nel 2008. Dovendo scrivere musica per il gesto coreografico mi sono allenata a sentire il suono anche ad un livello fisico e visivo. Questi aspetti uniti al desiderio di rimettermi a confronto con la forma canzone hanno scatenato Sequoyah Tiger. Ho seguito tante strade che si sono definite nel fare, utilizzando un approccio molto empirico che spesso è partito da loop di campioni di mie stesse registrazioni e tante linee melodiche con qualità differenti di voce. Di conseguenza la scrittura, la registrazione e la produzione del suono hanno fatto parte di un processo unico.
Nonostante la tua musica sia molto eclettica ritieni che ci sia un tema centrale che attraversa l’intero EP?
Un tema preciso non lo riconosco. Posso riconoscere l’importanza della voce trattata diversamente in ogni brano.
In che modo sei entrata in contatto con Morr Music, l’etichetta che ha prodotto il tuo lavoro?
Morr Music mi ha sempre affascinato per la direzione precisa, la possibilità di convivenza tra una melodia vocale diretta e la libertà nelle sperimentazioni che l’accolgono, mi sembrava potesse essere in sintonia con quello che avevo costruito. Ho scritto una mail e presentato il progetto a Thomas Morr senza grosse aspettative se non quella di ricevere forse un feedback, invece poi mi ha proposto di stampare un EP.
I tuoi videoclip sono molto particolari per il loro carattere low-fidelity (a tratti mi hanno ricordato vagamente quelli dei Palmbomen), quanto è importante per te lo strumento del video? In Italia spesso ci si limita a utilizzarlo come solo mezzo di promozione, ma io apprezzo anche la loro potenzialità espressiva. Tu come la pensi?
Il video è un’altra faccia non meno importante del suono, come lo è altrettanto la presenza live e qualsiasi possibilità di estensione visiva della musica. Ho cercato di trovare una qualità dell’immagine ed una dinamica che si allacciasse agli effetti con cui ho processato il suono dei brani. Rappresentare la musica attraverso altre espressioni artistiche è sempre un’occasione per capire meglio il proprio lavoro.
Parlando dei live set, per te cosa è importante trasmettere al pubblico?
Vivo il live come un’alternanza di tensioni emotive, trasportate dal canto e da diverse dinamiche ritmiche. E’ importante mantenere viva questa tensione per permettere al pubblico di poter circolare con le orecchie e con lo sguardo all’interno delle varie fasi del concerto.
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Link:
Video Clip Hey Paul Anka
Sequoyah Tiger su Bandcamp
Sequoyah Tiger
mercoledì 21 dicembre ore 21:00
Ingresso: 10 euro (il biglietto comprende anche l’ingresso alla mostra “La fine del mondo”) / ridotto 7 euro
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
V.le della Repubblica 277, Prato
www.centropecci.it