In attesa di vederli volare sul palco di The Cave venerdì 23 febbraio nella loro dimensione preferita, quella live, all’interno dell’evento promosso da A.N.T. e Dio Drone, abbiamo raggiunto Vanni Bartolini degli OBO – Oshinoko Bunker Orchestra e Matteo Lenzi dei Bad Farini per realizzare questa intervista doppia.

Raccontaci come siete nati…

VANNI: In realtà non siamo una band che si è formata da zero. Io e Lorenzo suonavamo già insieme in una precedente band che si chiamava De Glaen e quando ci siamo sciolti abbiamo deciso di continuare a condividere il nostro percorso musicale insieme a Francesco, che avevamo visto suonare in giro con una band chiamata Neuroderma. Abbiamo subito iniziato a lavorare su idee vecchie e nuove, senza farci troppi problemi su che tipo di progetto volessimo fare in termini di genere o stile.

MATTEO: Siamo nati precisamente un anno fa. Conoscevo Nello come batterista degli Appaloosa, a febbraio 2023 abbiamo fatto la nostra prima prova e il primo concerto a marzo.

 

Come descriveresti la vostra musica?

VANNI: Premetto che negli anni abbiamo cambiato molto, soprattutto la composizione oltre che al modo di usare alcuni elementi, tipo la voce il cui uso si è fatto sempre più ritmico e minimale. Siamo stati definiti con un sacco di generi, dal math-rock allo psycho-noise, a me piace alla fine sentirmi parte del vastissimo mondo del post-core, definendo con questo abbastanza nettamente l’origine di tutto, cioè il punk-hardcore americano che negli anni si mitiga con le influenze più disparate della musica rock in generale.

MATTEO: È musica strumentale, non abbiamo ancora chiaro come descrivere in termini di stile cosa la contraddistingua di più. Abbiamo un set di musica suonata non-stop, dove c’è sicuramente della techno, c’è del tribale e c’è dell’horror. Inoltre, fino a ora, abbiamo pensato e composto i nostri brani esclusivamente pensandoli per la resa dal vivo, che risultino al pubblico ipnotici, energici e misteriosi allo stesso tempo.

 

Come avete vissuto l’avvento dello streaming e delle playlist?

VANNI: Bisogna conviverci per forza, direi. Sicuramente non siamo un gruppo molto attivo nell’ambito social di conseguenza neanche in tutto ciò che concerne il mondo dello streaming e delle playlist.

Personalmente mi tengo al passo principalmente ed esclusivamente per motivi di lavoro, a casa ascolto ancora i vinili e giro con un lettore mp3 nel quale ci stanno al massimo 10 album! Gli altri della band sono leggermente avanti con la tecnologia. Leggermente.

MATTEO: In generale è una buona cosa, che la musica sia di libera fruizione. Un brano inciso, per quanto possa essere romantico pensarlo come un lascito artistico, è principalmente un ‘prodotto’. Ci sentiremmo più riconosciuti se nelle logiche del mercato discografico anche gli autori di quei ‘prodotti’ fossero più pagati.

Cosa succederà sul palco del Cave?

VANNI: Succederà che suderemo tanto come sempre abbiamo fatto. Perché passione e sudore sono tratti imprescindibili del nostro approccio alla musica. Ma sul palco del Cave ci sarà anche una grande sorpresa. Partecipare per credere.

MATTEO: Ci saranno i Bad Farini che per 45 minuti suoneranno abbastanza forte. Molto forte. Siamo molto felici di venire a Firenze.

 

venerdì 23 febbraio, ore 22
OSHINOKO BUNKER ORCHESTRA + BAD FARINI
The Cage, via del Fosso Macinante, 13

Info: https://www.facebook.com/events/381156841311780

https://www.facebook.com/oshinoko
https://www.instagram.com/bad_farini/

 

foto di Antonio Viscido (OBO a sinistra) e Martino Chiti (Bad Farini a destra)