di Simone Maria Lisi

“Voci Lontane, Voci Sorelle” è un festival di poesia che da molti anni porta a Firenze poeti nazionali e internazionali. Ho fatto per Lungarno alcune domande alla poetessa Elisa Biagini che è direttrice artistica del festival.

Come e quando nasce questo festival, Elisa?

Il festival è nato 21 anni fa con il primo intento di far leggere insieme poeti palestinesi ed israeliani. Negli anni si è ampliato e adesso, oltre a presentare al pubblico fiorentino poeti stranieri e italiani, propone anche presentazioni di libri, dialoghi con artisti di altre discipline, momenti di letture collettive di autori storici. L’idea è stata mia e di mio padre Vittorio Biagini, anche lui appassionato di poesia, che cura anche la rassegna di incontri “Poeti in tempo di povertà” alla biblioteca delle Oblate, da ottobre a maggio.

Quali sono gli ospiti di questa ventunesima edizione?

Quest’anno avremo, tra i poeti, l’indiana Arundhathi Subramaniam, l’iraniana Mina Gorji, il lettone russofono Semën Chanin, la svedese Ann Jäderlund o gli italiani Federico Italiano, Christian Sinicco e Lello Voce. Oltre al musicista Jacopo Baboni Schilingi. Ma la manifestazione vede anche rivisitazioni della tradizione poetica (da Wisława Szymborska a Arsenij Tarkovskij, da Cristina Campo a Rilke, da Thomas Gray a Zanzotto), approfondimenti critici e momenti di partecipazione attiva del pubblico, attraverso le letture collettive organizzate dedicate ad alcuni degli autori sopra citati (Szymborska, Campo, Rilke) ma anche a un tema di attualità: Migrazioni.

L’altro giorno in libreria mi parlavi, per quanto riguarda la scelta degli ospiti, del concetto di mappatura. Mi puoi chiarire meglio questo concetto?

Con mappatura intendo dare la possibilità al pubblico fiorentino di ascoltare poeti contemporanei anche molto diversi tra loro, senza quindi che il mio gusto interferisca troppo! Quello che preme fare è prima di tutto un servizio per la comunità.

Perché pensi sia importante fare un festival di poesia?

Perché la poesia insieme alla musica sono state le prime forme espressive dell’uomo, che per sintesi ed intensità sono state e sono estremamente efficaci. Purtroppo esistono molti pregiudizi nei confronti della poesia che vengono da come è fatta a scuola, da come non viene valorizzata dalle case editrici e dai giornali ecc. Basta pensare che sia un sfogo e una serie di pensierini che vanno a capo!

Cosa pensi sia già stato raggiunto dal festival e cosa auspichi possa raggiungere in futuro?

Negli anni abbiamo messo insieme un bel pubblico di appassionati, raggiunto ragazzi e dialogato con altre discipline artistiche… naturalmente ci piacerebbe raggiungere più persone. Come ho detto anche altrove leggere insieme poesie è un gesto che crea comunità, un gesto politico, sovversivo, perché presuppone lentezza, ascolto e senso critico.

Per conoscere il programma completo del festival si rimanda al sito www.vocilontanevocisorelle.it o alla pagina facebook www.facebook.com/VociLS/.