ALEX MAAS “Luca”

Basin Rock

I The Black Angels sono uno dei migliori gruppi usciti dalla scena psych moderna di Austin, in Texas. E lì, di psychedelia se ne intendono, leggere alla voce 13th Floor Elevators e Roky Erickson. Dei The Black Angels, Alex Maas è voce e chitarra e “Luca” è il suo debutto solista. Il disco, il cui titolo richiama quello del primogenito dei Maas il cui nome significa portatore di luce, contiene brani che solo adesso vedono la luce, appunto, ma alcuni dei quali in vita da oltre un decennio, come il primo singolo ‘Been Struggling’, seguito poi dalla bellissima ‘American Conquest’, viaggio folk-trance che si concentra sul vicinato e sulle terribili sparatorie che hanno devastato gli Stati Uniti negli ultimi anni. “Luca” mostra un altro lato di Maas dove, se da un lato rimane netto il background della band madre, dall’altro si esplorano gli anfratti del folk più oscuro e trasognante.  A detta dello stesso Alex, il disco mette in mostra un’altra parte del suo cervello che lo ha condotto dove non è mai stato prima. Il risultato è una deviazione ipnotica lungo i sentieri selvaggi della casa natale di Maas in Texas, una deviazione più lunga del previsto guidata dalla natura e colorata da un vortice di pensieri religiosi sul mondo spesso spaventoso e su come affrontare i pericoli della società moderna.

GABRIELS “Love and Hate in a Different Time”

Liberal Art

Ci sono un paio di eccezioni in questo numero di Frastuoni, che da anni ormai, nella discografia, il formato EP si è guadagnato una sua dignità. Sempre meglio la qualità, alla quantità. Converrete con noi che sia meglio ascoltare un EP contenente pochi brani ma superbi, che un album composto da una decina di brani di cui, al massimo, 2 buoni. E “Love and Hate in a Different Time” debutto discografico sulla media distanza dei Gabriels, gruppo losangelino composto dal cantante Jacob Lusk e dai produttori Ari Balouzian e Ryan Hope, è assolutamente di quelli che vive di brani superbi, 5 per la precisione. Jacob è un personaggio importante all’interno della comunità evangelica di Los Angeles e, in questi anni, si è già occupato degli arrangiamenti dei cori di Diana Ross e Beck. L’EP è composto da un paio di singoli già editi – ‘Loyalty’, uscito a fine dicembre 2018 su R&S ed il più recente ‘In Loving Memory’ – e altre tre chicche in bilico tra soul fumoso, gospel e jazz. Gli arrangiamenti ricchi, eleganti ma mai sopra le righe e la voce calda di Lusk, rendono questo “Love and Hate in a Different Time” una delle cose più belle ascoltate quest’anno. Consigliatissimo a chi ama Michael Kiwanuka, Sault e Mourning [A] BLKStar.

PEARZ “Nocturnal”

Annibale Records

Abbiamo già conosciuto Francesco Perini, per gli amici Pera, in arte Pearz, come membro dei The Hacienda quando, ormai qualche anno fa, seguì i suoi compagni di band a Londra per contribuirne alla crescita artistica. Poi lì qualcosa, al momento, si deve essere inceppato e Pearz si è costruito un importante profilo sia come live session ma, sia come collaboratore in studio culminato in un importante ruolo in M!R!M, ottimo progetto synth-wave-lo-fi-‘80s di Jack Milwaukee. “Nocturnal”, il suo debutto discografico in solo, fa tesoro di tutte queste esperienze a cui Francesco aggiunge, come in un piccolo mosaico, tutte le sue influenze e passioni. Accompagnato da un bel progetto grafico curato da Raissa Pardini che rievoca la pubblicità futurista italiana degli anni d’oro ‘70 e ’80, l’EP – perché anche “Nocturnal” contiene solo cinque brani, ma tutti di qualità – è un viaggio cinematico tra strani aperitivi balearici, echi morriconiani, pop francesce – soprattutto Tellier, tanto Tellier – e tra le grandi composizioni per colonne sonore italiane, Piccioni e Umiliani su tutti. Come se si fossero incontrati un italiano, un francese, uno spagnolo e un inglese. Non è una barzelletta, ma è “Nocturnal” ed è ottimo.

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