di Tommaso Chimenti

Le estati che faticano a decollare sono anche quelle che protraggono la loro coda, sculettando in quel misto d’autunno che scombussola e distorce stati d’animo e guardaroba. Per fortuna esiste il teatro per dirci, e segnalarci, i passaggi di stagione, quelle che si chiudono e quelle che si aprono passando dalle piazze (ormai c’è teatro 365 giorni l’anno) alle sale vellutate, dai borghi all’aperto ai palchetti.

E cominciamo subito con il botto con il Teatro della Pergola che sfodera un suo asso internazionale nella manica, la grande diva di cinema e teatro francese Isabelle Huppert (assolutamente da non perdere, 11-12-13) in “Mary said what She said” (coproduzione della Pergola), in francese con sottotitoli in italiano. La Huppert, coadiuvata da altri due assoluti Maestri, Robert Wilson in regia, e ovviamente scene e luci, e Ludovico Einaudi alle musiche. Oltre cento pellicole, vittorie a Cannes, Venezia e Berlino oltre ai Golden Globe, la protagonista de “Le affinità elettive” dei Fratelli Taviani e “La pianista” di Haneke, sarà Maria Stuarda immersa nelle sue passioni terrene e carnali, i tormenti, gli omicidi.

Al Puccini la vena ironica è un must così come l’impegno sociale e l’attaccamento alla realtà. In questo connubio di analisi del nostro mondo attraverso le lenti della sagacia sta “Ho perso il filo” con Anna Finocchiaro (il 31). Si può perdere il filo del discorso o non riuscire a trovare il fil rouge sotterraneo ma colei che perse il filo per antonomasia fu Arianna entrata nel labirinto del Minotauro per essere sacrificata. Arianna ce la farà da sola o avrà bisogno, come nel Mito, del suo Teseo?

Il Verdi invece ha sempre più una connotazione che spazia dal balletto ai grandi concerti con qualche spunto legato al musical. Proprio in questo filone rientra “Pinocchio Reloaded” (il 31) un Collodi modernizzato con le musiche, inevitabilmente, di Edoardo Bennato. Un giorno credi di essere giusto e di essere un grande uomo, un altro ti svegli e devi cominciare da zero. Come l’autunno.