di Tommaso Chimenti
Il rompete le righe è già stato dato e tra bermuda e Birkenstock, tra magliette a maniche corte e birretta in mano la città è più vivibile, godibile, calpestabile, le facce più colorate e sorridenti, le gonne più svolazzanti. Ma il teatro rimane la costante, il fil rouge (assieme alla musica che fa subito estate) di serate a cavallo tra l’impegno e, come diceva il Monni in “Berlinguer ti voglio bene” “i’ ricreativo”.
Per cercare il fresco nelle notti di luglio, ogni lunedì e giovedì, a Villa le Piazzole va in scena “La Mandragola” (florencelivetheatre.com), storia tutta nostrana vergata da Niccolò Machiavelli ma raccontata in inglese specialmente per i tanti turisti, americani, che affollano Ponte Vecchio e Fiesole, o per chi lo vuole rinfrescare in attesa di un viaggio agostano. Tanti gli attori che in questi anni di palcoscenici fiorentini abbiamo imparato ad apprezzare da Monica Bauco a Nicola Pecci.
Non si ferma la tramvia e ritorna lo spettacolo culto della scorsa estate targato Teatro di Rifredi che hanno “importato” dalla Francia questo format “Walking Therapy” girovagando tra cuffie e racconti in audio, perdendosi tra pensiline e stravaganze, tra binari e personaggi: dall’8 al 12 luglio la tratta che porta a Scandicci, e dal 15 al 31 quella che conduce in centro. Sarà un’allegra assurda psico-passeggiata per le vie della città, sperimentando, parodiandole, le moderne terapie farlocche sulla conquista della felicità interiore. Solo per 50 spettatori a volta, non un semplice spettacolo ma un’esperienza, interiore e collettiva. Continua nella sua ultima coda Fabbrica Europa con gli ultimi due eventi di danza contemporanea, il primo il 6 alle 19 con Simona Bucci al Parc con il suo “Preludi e Fughe”, il secondo a seguire “Invisible Abitudes” dei T.H E Dance al Chiostro di Santa Maria Novella.
Se invece cercate qualcosa fuori città eccovi serviti il festival “Orizzonti Verticali” a San Gimignano, nei primi giorni di luglio, negli stessi giorni le ultime recite del festival “Inequilibrio” di Castiglioncello o “Utopia del Buongusto” sparso in tanti comuni tirrenici o ancora “Volterra Teatro”, affidato nuovamente ad Andrea Kaemmerle. Ci vediamo (e leggiamo) a settembre.