di Caterina Liverani
Parte oggi all’Odeon Immagini & Suoni del Mondo, il festival fiorentino di cinema e musica che è cresciuto e si è evoluto negli anni senza venire meno agli scopi iniziali, ma arricchendosi di realtà sempre diverse. Il direttore Leonardo D’Amico ci ha raccontato qualcosa del passato insieme a quello che ci aspetta per questa nuova edizione.
Un bilancio di questi ultimi anni di festival?
Siamo all’ottava edizione di una manifestazione che è l’erede del Festival Etnomusicale che è andato in scena all’Auditorium Flog fino dal 1983 come rassegna complementare a Musica dei popoli. Da quando l’iniziativa è subentrata nell’ambito della 50 giorni è stata promossa dall’associazione Multi Culti. Ciò ha portato un cambiamento anche nel tipo di programmazione con l’inserimento di diverse tipologie di film, non più solo etno musicologici. Abbiamo allargato l’orizzonte al di là della musica etnica per occuparci, come quest’anno, anche di reggae e tango ad esempio. C’è stato quindi sicuramente un cambio di rotta nel taglio che abbiamo dato a tutta l’iniziativa.
Quale è stata la risposta del pubblico?
Decisamente in crescita. Il fatto che i film proposti non si limitino all’aspetto etnomusicale ma raccontino sempre di più delle storie e realtà sociopolitiche ha accresciuto l’interesse, specie quando si tratta di opere come They will to kill us first su alcuni musicisti che in Mali hanno resistito al bando della musica da parte degli jihadisti. Storie di vita intrecciate alla musica e panoramiche inedite in documentari che spesso non trovano spazio nel cinema commerciale.
Gli ospiti di quest’anno?
Abbiamo invitato due giovani cineasti sardi che hanno realizzato un film intitolato Nodas sulle nuove generazioni di suonatori di launedas (un antico strumento a fiato appartenete alla cultura nuragica) del quale abbiamo anche organizzato una dimostrazione alla fine della proiezione lunedì alle 18. Martedì invece la proiezione del film Simha sarà introdotta da Simha Arom, etnomusicologo e direttore d’orchestra studioso di musica pigmea cui il documentario è dedicato, e dal regista Jerome Blumberg.
Un evento da non perdere assolutamente?
Difficile da dire perché ogni film è diverso dall’altro, ma tra i più curiosi non posso non menzionare Midsummer Night’s Tango sulla storia di un gruppo di musicisti argentini in viaggio nell’estremo nord per smentire o confermare la tesi di Aki Kaurismaki secondo cui il tango sarebbe nato in Finlandia. L’incontro fra due culture accompagnato bellissime immagini e musica.
dal 02 al 04 novembre 2015
al Cinema Odeon di Firenze
Info: www.multiculti.it