Quell’anno il campionato di calcio iniziò il 13 settembre. Gli anni Ottanta erano agli albori, e scontavano la tristezza del decennio precedente.
La Fiorentina aveva messo a segno, nel secondo anno della gestione Pontello, una campagna acquisti leggendaria, orchestrata dal direttore generale Tito Corsi: dal Torino erano arrivati la punta della Nazionale Ciccio Graziani e l’estroso Eraldo Pecci, oltre all’esperto Cuccureddu e ai giovani Massaro e Monelli, dal Monza, e al “russo” Vierchwood in prestito dalla Samp.
Un inizio non semplice, costellato da qualche pareggio e dalla sconfitta di Roma, aprì le porte ad un periodo autunnale che portò rapidamente la squadra guidata da Picchio De Sisti ai vertici della classifica.
La storia avrà poi altri capitoli, alcuni esaltanti, altri drammatici; e porterà verso il fatidico anno dei Mondiali di Spagna senza un lieto fine. Eppure, ci sono sconfitte migliori di tante vittorie.
di Leandro Ferretti