Da momenti critici possono nascere grandi idee. La voglia di fare di più, di resistere, di crescere. Ne sa qualcosa chi dal 2021 si occupa e si prende cura di Lumen, lo spazio culturale nell’area pubblica del Parco del Mensola, che l’associazione Icché Ci Vah Ci Vole ha ottenuto in concessione dal Comune di Firenze, grazie a un inedito progetto di rigenerazione urbana. Ad un anno dall’allarme chiusura, in via del Guarlone tutto è pronto per ripartire, rilanciando, rinnovando, riqualificando ma soprattutto riaprendo le porte per un assaggio della nuova stagione già da venerdì 3 maggio, proseguendo tutti i fine settimana fino all’inaugurazione ufficiale, una tre giorni, da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno, in cui si sveleranno alcuni dei protagonisti dell’intero programma estivo: Numa, Lattexplus, Tonino3000, Tommaso Agnello.
“La grande scommessa di quest’anno è stata attivare partnership con realtà forti e radicate nel panorama cittadino che porteranno la presenza di ospiti nazionali e internazionali”, ci anticipa Alessandro Bezzi, Segretario dell’Associazione di Promozione Sociale. «L’idea è di organizzare eventi che possano realizzarsi anche in orari serali, per contrastare la demonizzazione del mondo artistico notturno e per dimostrare che si può offrire un divertimento consapevole, in uno spazio sicuro e nel rispetto degli abitanti e del quartiere stesso».
La settimana di Lumen sarà fitta di iniziative con appuntamenti fissi, dalla cena con attività laboratoriali per i bambini il martedì, alla jam session il mercoledì, la serata LGBTQIA+ il giovedì, fino al weekend con musica dal vivo o elettronica il sabato e allo spazio per il cinema e l’ambiente la domenica. Ma il peso importante lo hanno le novità e gli interventi alla struttura: «nel complesso quest’anno sono stati investiti circa 60.000 euro per il miglioramento del posto», sottolinea Antonio Bagni, Presidente dell’associazione. “Oltre a liberare un’area che vorremmo attivare per l’agility dog, abbiamo ripristinato due serre, una destinata alla produzione di ortaggi, che inseriremo nel nostro menù a partire dall’aperitivo, e l’altra, che abbiamo completamente insonorizzato, dove verranno realizzate le attività notturne. Solo questo è costato 15.000 euro, attinti dal ricavato del bar e del ristorante. In totale lavorano con noi 21 persone. Non riceviamo un euro da nessun’altra realtà o intervento pubblico ma nonostante questo i nostri prezzi si manterranno accessibili”.
La riflessione che nasce attorno al lavoro svolto fin qua a Lumen è che malgrado gli ostacoli per la sostenibilità si può dare di più: «l’ambizione è quella di portare a domandarsi come si può fare impresa culturale in questa città e in questo Paese, in cui costruire un’alternativa all’idea di fare AirB&B è possibile. Se vengono forniti gli strumenti necessari per far rivivere, ad esempio, beni in disuso questo diventa a tutti gli effetti un modo per fare economia» prosegue Bezzi, non dimenticando che «le difficoltà non sono scomparse, per ora reggiamo ma la verità è che una progettualità come questa ha bisogno di essere difesa politicamente, così che si possano supportare le scelte prese. È surreale chiedere di autosostentarsi». Presto dovrebbero finalmente arrivare risposte per l’accordo trentennale e questo potrebbe permettere di realizzare qualcosa di solido nel lungo periodo, tuttavia: «vorremmo diventare un’impresa sociale a base culturale affiancando l’associazione, che invece manterrà il ruolo avuto fino ad oggi» concludono insieme Alessandro e Antonio. «La gestione di un bene di questa portata necessita di un approccio strutturato e ciò che ci interessa discutere non è tanto il profitto in sé, quanto dove viene investito. Questo diventa un proposito adulto». Lumen resterà aperto anche ad agosto, mentre dal 5 all’8 settembre tornerà il Copula Mundi con una rassegna che includerà un festival sulla rigenerazione urbana. Come sempre l’ingresso è gratuito, con tessera associativa sul sito.