di Vittoria Brachi

Middle East Now è il festival di cultura mediorientale che arriva dall’11 al 15 ottobre a Firenze e fa parte del programma 50 Giorni di Cinema a Firenze. Tra gli spazi in cui sarà ospitato ricordiamo il Cinema La Compagnia, il Cinema Astra, il Museo Novecento. L’obiettivo è di sollecitare un dialogo: il Medio Oriente contemporaneo è una dimensione geopolitica di particolare vitalità e offre opere che sono in linea con il suo spirito e il continuo attivismo. C’è l’esigenza di parlare, partendo dalle esperienze personali, del modo in cui la società vive e pensa, di cambiare e ricominciare. Uno degli obiettivi è di creare un legame con il pubblico attraverso la partecipazione di registi e attori del cinema mediorientale. Il Medio Oriente è una regione geografica particolare, in un perenne stato di cambiamento: il tema di quest’anno verte intorno alle transizioni intitolandosi Permanent Transistions. Si parlerà di sviluppo, svolta, crisi, della velocità delle trasformazioni in corso e dei progressi tecnologici. C’è un chiaro invito a riflettere su questi “progressi” per la reinvenzione di un futuro condiviso.

Il Festival: Permanent Transitions, i titoli più attesi

Il festival avrà un focus sulla Palestina, collegandosi, a 30 anni di distanza, agli accordi di Oslo. Tre sezioni parlano a loro modo di transizione: SOCIO-POLITICAL TRANSITIONS, NEXT WAVE – TRANSITIONS, LIFE & BEYOND – TRANSITIONS intrecciando tematiche personali, sociali, politiche e culturali. Le opere presentate provengono da Turchia, Libano, Palestina, Iran, Iraq e Afghanistan. In apertura e in chiusura vengono proiettati due film palestinesi. In A Gaza weekend di Basil Khalil un giornalista britannico e la moglie israeliana fuggono dopo che un virus si è diffuso in Israele. Gaza diventa il posto più sicuro in cui rifugiarsi. La proiezione di chiusura è Bye bye Tiberias della regista Lina Soualem, figlia di Hiam Abbas; un viaggio alla scoperta della propria famiglia e dei luoghi in cui la madre, attrice, ha vissuto prima di trasferirsi in Europa. Il documentario fantascientifico Lyd di Rami Younis e Sarah Ema Friedland, presentato qui in anteprima europea rivela la storia della città di Lyd, rasa al suolo nel 1948, in uno spaccato dell’esperienza palestinese nella città, insieme al trauma lasciato dal massacro e dall’espulsione con la fondazione dello stato di Israele. Talking with rivers, di Mosè Makhmalbaf, parte dal suo viaggio a Kandar, per parlare di due realtà attualmente separate come l’Afghanistan e l’Iran. La regista libanese-americana Jude Chehab, che sarà presente al festival, è l’autrice di Q, documentario che si basa sulle vicende della sua famiglia intrecciate a una setta matriarcale che ha influito sulle donne che la compongono.

Landing al Museo Novecento

La mostra LANDING, allestita presso il Museo Novecento, del fotografo palestinese Maen Hammad e curata da Roï Saade, si ricollega al concetto di introspezione, punto di partenza fondamentale di qualsiasi ricerca, con cui possiamo scorgere il germe del cambiamento. Hammad ha vissuto in USA fin dall’età di due anni. Quando decide di tornare in Palestina non ha appigli che possa aiutarlo; perciò, porta con sé il suo skateboard «per ricordare a me stesso che stava andando tutto bene, proprio mentre ero alla ricerca della mia casa e della mia identità». Questo oggetto è, per l’appunto, la forma di librazione con cui un gruppo di ragazzi palestinesi si fa raffigurare da Hammad in una narrazione per fotografie. Lo skateboard esercita una forma di resistenza contro l’occupazione israeliana, una sacca di libertà in attesa di trovare il punto di “approdo”.

A Gaza Weekend, regia di Basil Khalil

Novità e punti fermi: Real Screen, Berlinale Panorama, Il punto delle 19:30

Una sezione speciale sarà curata da Berlinale Panorama, che, nel Festival di Berlino, dà spazio a film indipendenti, con le pellicole Miguel’s War della regista Eliane Raheb e Death of a Virgin and the Sin of Not Living del regista libanese George Peter Barbari. Grazie al progetto Real Screen la rassegna si apre ai professionisti del cinema per valutare lo sviluppo di progetti di giovani documentaristi. Verranno selezionati 6 lavori e il progetto più promettente sarà premiato con una collaborazione con Berta Film. Il punto delle 19:30 è un appuntamento fisso di queste cinque giornate per partecipare a conversazioni, dibattiti, presentazioni di libri e approfondimenti su tematiche di attualità. Tra questi, si segnala la presentazione di Melograni e carciofi. Ricette e ricordi di un viaggio dall’Iran all’Italia dell’autroce Saghar Setareh. Setareh è una donna iraniana nata a Teheran che vive attualmente a Roma. Questo libro racconta delle memorie di un viaggio dall’Iran all’Italia, attraverso le ricette che narrano la storia di una giovane donna che decide di partire per studiare in un paese straniero.

 

Per ulteriori informazioni:

Middle East Now
Permanent Transitions
10-15 ottobre 2023
Cinema La Compagnia (via Cavour, 50r)
Cinema Astra (Piazza Beccaria, 9)
Firenze
https://middleastnow.it/
https://www.50giornidicinema.it/