L’irreale e l’inverosimile. Un binomio che introduce in modo puntuale la produzione di Anish Kapoor, ma anche il titolo della mostra che dal 7 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 dialoga con gli ambienti di Fondazione Palazzo Strozzi: Anish Kapoor. Untrue Unreal. Ed è il binomio stesso a caratterizzare la ricerca dell’artista britannico: spazi pieni e vuoti, assorbimento e riflessione, visibile e invisibile, con le sue sculture – che sfuggono ogni definizione – Anish Kapoor gioca sulla contraddizione sfidando la nostra capacità di indovinare ciò che è illusorio.

Il percorso espositivo si snoda tra opere storiche, recenti e una nuova produzione pensata espressamente per il cortile rinascimentale; quest’ultima rappresenta un altro elemento connaturato al suo lavoro, la conversazione con l’architettura pregressa. Attraverso la manipolazione della materia, Kapoor giunge alla creazione di scenari che destabilizzano l’osservazione e la percezione del reale, trascendendone l’oggettività.

Il Vantablack, il nero più nero di tutti

Ma tra le operazioni che ci riportano alla sua firma, quella che sicuramente l’ha reso più noto a livello internazionale è l’utilizzo del Vantablack, un particolare pigmento di nero così scuro da assorbire il 99,96% della luce. Il Vantablack è una sostanza prodotta dalla società britannica Surrey Nano Systems e sviluppata dalla Nasa a scopi militari; si tratta di una vernice, composta da nanotubi di carbonio allineati in modo verticale che impedisce all’occhio umano di rilevare le ombre, per questo motivo ogni oggetto coperto da questa sostanza perde la sua tridimensionalità e appare completamente piatto. Non è altrettanto noto però che, nel 2016, Anish Kapoor ha acquistato i diritti esclusivi sull’uso artistico del Vantablack e che da questa appropriazione controversa è nata una sorta di guerriglia dei colori.

… e il rosa più rosa in assoluto

Il negozio londinese ArtShop dell’artista Stuart Semple – che offre pigmenti e pitture di pregio – ha prodotto il “World’s Pinkest Pink”, il rosa più rosa in assoluto ma anche il colore forse più vendicativo e irriverente della storia dell’arte degli ultimi decenni poiché acquistabile online da chiunque tranne che da Anish Kapoor o da chi per lui intenda comprarlo.

L’ultima sferzata del conflitto cromatico l’ha data però quest’ultimo, pubblicando sul suo profilo IG una foto con un dito – e possiamo immaginarci quale – inzuppato nel Pinkest Pink di Stuart Sample e corredata dalla didascalia “Up yours #pink“. La vicenda si esaurisce con qualche altra rappresaglia ma rimane un interessante caso da analizzare per riflettere sul concetto di monopolio in campo artistico. Ben diverso dall’anglosassone copyright, il monopolio non intende tutelare il diritto di riproduzione di una creazione ma escluderne l’utilizzo attraverso una limitazione di natura commerciale (poiché l’esclusività è garantita dall’acquisto del diritto stesso).

L’irreale e l’inverosimile non sarebbe forse pensare che, nel mondo dell’arte, l’utilizzo di strumenti, materiali, colori o di qualsiasi tecnologia possa divenire appannaggio di pochi portafogli?

Anish Kapoor “Untrue Unreal”
07 ottobre 2023 – 04 febbraio 2024

Palazzo Strozzi, Firenze

Info: https://www.palazzostrozzi.org/archivio/mostre/anish-kapoor/