È uscito ad aprile il primo album solista di Costì (Cosimo Ravenni): Masochismo puro piacere.

Costì è un artista libero, come si definisce, che vive il tempo in due dimensioni, “in lunghezza e in larghezza, per accorciare la durata della vecchiaia e allungare la giovinezza”. Firenze è la sua città e gli piace la bellezza. Per lui Ivan Graziani è un grande e Lucio Dalla viene citato da gente che non sa parlare. “Voglio dire anche che quest’anno i Denver Nuggets vincono il titolo NBA e mi fa piacere anche se sono un grande fan dei Miami Heats.”

Intanto un grande saluto e grazie per questa intervista. Ci sono un sacco di cose che vorremmo chiederti. Partiamo innanzitutto dalla prima domanda…

Il tuo è un lungo percorso che viene da tanti anni di gavetta insieme agli Street Clerks, di live, di esperienze importanti come quella di X Factor, fino ad arrivare in televisione con Cattelan in Epcc. Cosa si è smosso per far nascere questo progetto da solista? Qual è stato lo slancio? 

La band mi ha fatto crescere tanto a livello musicale, anche l’esperienza in Tv. Anni fa non mi sentivo soddisfatto, nonostante non me la passassi così male, quindi ho cominciato a cercarne la ragione. Musicalmente ho avuto come la sensazione che le persone non avessero capito il mio mondo e carattere, sentivo di avere un potenziale inespresso, legato anche al fatto che il gruppo è bello ma fatto di compromessi e scelte da condividere. Volevo mettermi alla prova e fare qualcosa che mi rappresentasse a pieno e sono felice di averlo fatto.

Le tracce hanno un sapore molto anni ’80, come giustamente racconti nel tuo comunicato e hai cercato “di suonare più strumenti possibile” e oltre ad essere musicista e cantautore sei anche produttore. Quanto tempo è occorso per far nascere un progetto del genere? E come lo hai strutturato? Cosa sono nati prima, i testi o le melodie? 

Tutto il progetto ha richiesto circa 2 anni molto intensi per essere concepito, strutturato, pensato e realizzato. È stato un processo graduale, dall’idea di fare il solista, a capire come vestire le canzoni e cosa volevo dire. Da sempre sono un amante della musica 70/80, che ho sempre ascoltato, estera e italiana. Adesso è tornata di moda, ma io ce l’ho sempre avuta dentro e non mi riconosco molto in quello che viene definito “Indie” perché mi sembra che dal vintage tragga solo un aspetto, quello più superficiale. Anche la profondità e dare un senso a quel che si fa senza cercare parole “catchy” è un concetto vintage.

Per quanto riguarda i testi e la musica li scrivo insieme. Per meglio dire parto da un’idea musicale, a cui però devo associare subito delle parole. Poi in una fase successiva lavoro di fino sul significato e sull’ottimizzare tutto.

Il nome richiama molto il gergo toscano, in particolar modo il fiorentino e sia i testi, che le melodie sono intimi, ma allo stesso tempo ironici, come un tocco di stornello contemporaneo. Come e dove nascono i brani? Come si è svolto il processo creativo?

I brani nascono in casa, a Settignano, in mezzo al verde, tra sole raggiante e boschi cupi. Spesso sono frutto di emozioni che sento il bisogno di fermare, oppure piccoli eventi che hanno attirato la mia attenzione. I pezzi sono tutti autobiografici, infatti mi fa piacere sentir dire che sono ironici. Mi piace pensare che uno più che intristirsi alla fine riflette sulle cose e si fa una risatina.

Costì cosa ci vuole raccontare con “Masochismo, puro piacere”?

Ho scritto tutte le canzoni senza pensare ad un tema particolare, poi mi sono accorto che alla fine in tutti i pezzi ricorreva questa perpetua voglia di crogiolarsi in una sorta di malinconica rassegnazione delle nostre imperfezioni, della ricerca del piacere anche quando va contro la nostra etica o quel che sappiamo che sarebbe la scelta corretta per il viver sano e giusto del nostro corpo e della nostra mente. A volte con più tristezza, a volto con ironia, ma l’ho ritrovato sempre. Da qui il titolo del disco. Io mi riconosco perfettamente in questa sintesi.

Quale sarà la tua situazione live ideale?

Davanti a milioni di persone! Speriamo, prima o poi… ho già fatto diversi live, sperimentando varie formazioni. La formazione al completo attuale mi vede alternarmi tra vari strumenti, la cosa comune è che li suono tutti male ahah. Scherzo, però suono piano, e chitarra che non sono ciò che ho studiato (basso e contrabbasso) anche se me la cavo benino, sono accompagnato poi da basso elettrico/ bass synth, batteria, e un polistrumentista che suona fiati e synth. Per ora i live sono stati molto partecipati e coinvolgenti.

Puoi mandare un saluto alla Costì ai nostri lettori?

Ragazzi, intanto grazie se siete arrivati fin qui. Poi vi dico, ascoltate il mio disco e venitemi a salutare e parliamo di cose reali. Vi voglio bene. Ciao.

 

Le date dei prossimi live:

8 Luglio Costì IL PALMERINO

14 Luglio Costì LIMONAIA VILLA STROZZI Firenze

18 Luglio Costì Musart Festival Firenze

27 Luglio Costì CASCINA MARTESANA (Milano)

28 Luglio Costì THE SOCIAL HUB (Bologna)

25 Agosto Costì CONCERTO IN PIAZZA Greve in Chianti

26 Agosto Costì PIAZZA S.SPIRITO Firenze

 

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foto di copertina: Giulio Oldrini