La prima esperienza pilota nascerà a settembre in viale Belfiore, a Firenze, ma l’obiettivo è di creare un nuovo modello di “studentato diffuso”, con prezzi più accessibili per gli alloggi, sfruttando gli spazi – pubblici o privati – che sono sottoutilizzati o vuoti. L’idea della prima casa per universitari gestita da una cooperativa, creata dagli stessi studenti, è nata grazie a un gruppo di allievi dell’ateneo fiorentino. Nel 2022 hanno fondato Mutualità Studentesca (MuSt, in una sigla), nata grazie al bando Smart e Coop, promosso da Legacoop Toscana e Fondazione CR Firenze per favorire la nascita di nuove cooperative ad alto impatto sociale.

Oggi questa realtà ha 40 soci, è associata a Legacoop Toscana (la lega delle cooperative) e offre servizi agli studenti a condizioni migliori di quelle di mercato, dall’acquisto di libri alle opportunità di lavoro integrabili con lo studio. Adesso per dare una possibile risposta al problema del caro-affitti degli alloggi per gli studenti, MuSt ha presentato il progetto della “casa dello studente cooperativa” nella serata di lunedì 22 maggio a Firenze presso il Circolo Rigacci in via Baracca.

Si tratta di un modello che – spiegano i promotori dell’iniziativa – garantisce una remunerazione non speculativa a tutti gli attori, proprietari degli immobili e studenti, contrastando le cause del costante aumento degli affitti. I proprietari hanno il vantaggio di interfacciarsi unicamente con la cooperativa che affitta l’immobile, anziché con i singoli inquilini, oltre che avere una garanzia di lungo termine prestata da un soggetto patrimonialmente solido. La cooperativa si occupa di gestire il ricambio di inquilini, del controllo dell’immobile e della manutenzione ordinaria dell’alloggio. Dall’altra parte gli inquilini-studenti diventano soci della cooperativa e quindi cogestori dell’immobile, controllano e approvano i bilanci e partecipano attivamente alla gestione della propria casa.

Il progetto si rivolge a chi non riesce ad accedere agli studentati del DSU ma si trova in difficoltà economica e non si può permettere un affitto tradizionale. L’obiettivo è quello di diminuire i costi degli affitti rispetto al mercato tradizionale, oltre che garantire il pieno rispetto della legalità e la non discriminazione per l’accesso agli affitti.