di Beatrice Beneforti

Venerdì 19, alle ore 19:00, aprirà al pubblico la mostra Mezz’aria. La strana apertura della ricerca sonora a Palazzo Fabroni a Pistoia.

«La mostra collettiva che sarà inaugurata venerdì a Palazzo Fabroni – sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Pistoia, Benedetta Menichelli è un progetto culturale innovativo e interessante, una sperimentazione di varie forme di arte tra cui suono, performance, installazioni, foto, che si inserisce a pieno titolo nella linea programmatica del dialogo fra i diversi linguaggi della contemporaneità avviata da tempo dal Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia».

Una mostra che tenta di afferrare l’immateriale, di crearne una storia, una documentazione  oltre all’emozione legata alla sua estetica.

I lavori esposti saranno illuminati da una luce blu. Il colore blu è stato scelto per trasportare il fruitore in una condizione onirica, magica, altra. La mostra presenta le ricerche che sedici artisti hanno fatto intorno al suono. Istallazioni e scritte sui muri. Rumori e silenzi. Ci sono anche dei suoni onomatopeici e richiami ai versi animali.

«Abbiamo sostenuto da subito questa sperimentazione intorno al suono. L’attività di Nub intorno al tema, alle rappresentazioni live e online, ci hanno sempre incuriositi. La nostra stima va anche ai progetti fatti virtualmente in pandemia e portarli nella realtà di questo palazzo è molto bello» ha detto in conferenza stampa la direttrice dei musei civici di Pistoia Elena Testaferrata.

L’esposizione infatti riporta ai fruitori la sfida tangibile della difficoltà di raccontare il suono.

foto: Beatrice Beneforti

Nuove modalità del sentire

Il percorso è articolato in due metà in ragione del camminamento sospeso che divide in due l’ultimo piano del Fabroni e lo spettatore può scegliere a proprio piacimento da quale lato cominciare la visita. Diversamente da ciò che ci si aspetterebbe in una mostra sul suono, in «Mezz’aria» non c’è nulla da attivare, né dispositivi da accendere o cuffie da indossare, poiché può essere fruita anche solo camminando e attraversando gli spazi che la ospitano. L’interazione del pubblico, laddove suggerita, implica un coinvolgimento estremamente immediato. Il progetto vuole anche essere occasione di sperimentare modalità possibili di sentire assieme e in solitudine, facendo oscillare le abitudini individuali, sostituendo ai linguaggi freddi della condivisione digitale le emozioni calde e conflittuali della compresenza.

Gli artisti in mostra sono: Marco Baldini, Elena Biserna, Luca Boffi, Andrea Borghi, Francesco Cavaliere, Stefano De Ponti, Nicola Di Croce, Giulia Deval, Alessandra Eramo, Renato Grieco, Riccardo La Foresta, Enrico Malatesta, Chiara Pavolucci, Leandro Pisano, Diana Lola Posani e Francesco Toninelli.

foto: Beatrice Beneforti

Le sezioni della mostra

«Mezz’aria» si articola in sei sezioni (L’incantesimo, Passo incrociato, Futuro antico, Il bambino e la caccia, Magia bianca e magia nera, Ufficio linguaggi smarriti).

Talvolta suggeriscono chiavi di lettura legate all’uso del suono come mezzo di conoscenza, come nel caso del lavoro di Diana Lola Posani attorno alla ricostruzione dell’eidofono con la quale la studiosa ottocentesca Margaret Watts-Hughes esplorava la possibilità di visualizzare la propria voce attraverso l’effetto delle vibrazioni sonore, ma anche come veicolo di immaginazione, fantasia e incantamento, come avviene con gli interventi di Francesco Cavaliere sull’ibridazione di universi e sulla gestualità della narrazione (già temi del libro d’artista «Gancio Cielo», Nero 2022) e con quelli di Giulia Deval ispirati ai caratteri e alle andature di un animale raro, e per l’appunto ibrido, come lo zebrasno.

Una sezione vede, inoltre, quale focus il legame tra l’esperienza sonora e la riconnessione con dimensioni primitive ed esistenziali, nonché contesti periferici e rurali: compare qui, ad esempio, la ricerca di Enrico Malatesta attorno alle caveje, attrezzi agricoli che richiamano all’antica civiltà rurale, di cui sono esposti quattro esemplari provenienti dal Museo Etnografico di Santarcangelo di Romagna.

Un lavoro di scavo compiuto da Marco Baldini riguarda invece l’opera del compositore Fluxus Walter Marchetti (1931 – 2015) e il suo libro-trattato del 1968 «Arpocrate seduto sul loto» (qui in prestito dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato) contenente la partitura del concerto «La Caccia». Altri lavori, ancora, indagano il rapporto tra vita, natura e suono, oppure ruotano attorno a quest’ultimo quale strumento di armonizzazione ed equilibrio sia con i luoghi sia con il paesaggio interiore ed esteriore, come accade attraverso l’uso della voce, vicino alla preghiera e alla meditazione, contemplato da Alessandra Eramo.

Gli appuntamenti con gli interventi dal vivo sono in programma il 10, l’11 e il 17 giugno.

foto: Beatrice Beneforti

 

MEZZ’ARIA
Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, Pistoia

20 maggio – 25 luglio 2023
Opening: venerdì 19 maggio, ore 19
www.nubprojectspace.com/mezzaria
Ingresso: 3,50 euro, ridotto 2 euro

Orari: fino al 31 maggio dal martedì al venerdì al venerdì dallo 10 alle 14, sabato e domenica dalle 10 alle 18. Venerdì 26 maggio e dal 1° giugno al 25 luglio dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19: sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 19.

Sito mostra: www.nubprojectspace.com/mezzaria