di Asia Neri
Giovedì 30 giugno, NAM Not A Museum – il programma di Manifattura Tabacchi dedicato all’arte contemporanea – ha presentato il primo open studios della seconda edizione di SUPERBLAST, il progetto di residenza artistica che inaugurerà il prossimo settembre.
Passato e futuro. Collasso e recupero. Città effimera, terzo paesaggio e sogno. Ecco le parole chiave della call 2022 che ha chiamato a raccolta quasi cinquecento artisti e artiste dello scenario nazionale e internazionale. A selezionarli ci ha pensato una giuria accreditata: Andrea Lissoni, direttore artistico di Haus der Kunst di Monaco; Elena Magini, curatrice e coordinatrice di mostre ed eventi presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato; Caterina Molteni, Assistente Curatrice presso il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Chiara Parisi, Direttrice del Centre Pompidou-Metz.
Input e output di SUPERBLAST
I sei artisti hanno fatto ingresso nelle residenze del B9 di Manifattura Tabacchi alla fine di maggio: la prima apertura degli studi cade dunque esattamente a metà di questo percorso di sperimentazione.
NAM – Not A Museum offre ai sei giovani under 40 un accompagnamento di natura curatoriale, operativa e di coordinamento, un sostegno economico dal valore di cinquemila euro ciascuno e la vicinanza di un network di ‘addetti ai lavori’.
SUPERBLAST propone inoltre la collaborazione con due partner dall’esperienza consolidata nell’ambito artistico contemporaneo.
STUDIO STUDIO STUDIO è il laboratorio interdisciplinare di Ivan Tresoldi, un incubatore di progettualità capace di tracciarne le fasi di avviamento, sviluppo e comunicazione grazie alla consolidata esperienza nel settore.
Con NERO Editions invece, NAM – Not a Museum realizzerà una pubblicazione atipica rispetto al comune catalogo: a ogni artista il proprio autore, a ogni ricerca visiva il proprio saggio letterario. Un progetto editoriale di approfondimento e di estensione concettuale che passa per la lente interpretativa di scrittori, critici e studiosi, ognuno con la propria competenza e area di interesse.
Gli artisti e le artiste della seconda edizione
La seconda edizione di SUPERBLAST accende i riflettori su un palcoscenico complesso, invitando gli artisti e le artiste a trovare nuovi codici espressivi per veicolare alcune delle tematiche più urgenti della nostra contemporaneità. I progetti vincitori del bando lanciato lo scorso gennaio sono quelli di Irene Adorni, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Lorenzo Lunghi, Davide Sgambaro e il collettivo Merzbau.
Ognuno di loro ha intercettato gli input proposti da SUPERBLAST mantenendo una forte aderenza agli elementi caratterizzanti della propria ricerca, senza venir meno all’impegno di restituzione collettiva. Il risultato è un’operazione di riflessione corale che si ramifica in sei distinte declinazioni: ve le presentiamo.
Irene Adorni: incorporeità e anti-binarismo
La ricerca di Irene Adorni attinge il proprio contenuto da elementi di fisica e filosofia che, in comunione con l’analisi sul movimento, propongono nuove soluzioni di pensiero per evadere dal paradigma del binarismo. In questi mesi, l’artista sta sviluppando un progetto sulla relazione bioritmica dei corpi, attraverso un lavoro sul movimento, il suono e la pratica dell’improvvisazione. Al dualismo tra corpo e coscienza Adorni propone l’incorporeità, valorizzando le numerose opportunità offerte dall’indagine sulla relazione tra corpo e spazio.
Roberto Fassone: editoria a intermittenza
Roi de Coupe è la casa editrice nomadica e intermittente creata da Roberto Fassone e dai suoi collaboratori immaginari. Il nome – letteralmente pescato da un mazzo di tarocchi – lascia intendere la vicinanza dell’artista alla dimensione del gioco e del surreale. Nei mesi di ricerca produrrà circa quindici libri, ognuno con il proprio concetto e con il proprio medium espressivo: sogni lucidi, risposte numeriche, life tips, disegno telepatico e un’anti-copertina sono solo alcune delle suggestioni legate alla pratica rituale dell’artista fiorentino che lasciano ampio spazio all’immaginazione.
Beatrice Favaretto: il nuovo vocabolario pornografico
Dal 2019, Beatrice Favaretto lavora sulla rappresentazione della sessualità nella società odierna. La sua ricerca teorica utilizza supportivi audio-visivi e fotografici, funzionali alla restituzione di un nuovo vocabolario aderente alla contemporaneità. Per SUPERBLAST, l’artista veneziana reinterpreta il dispositivo pornografico rifiutandone le dinamiche strutturali e proponendo una rinnovata consapevolezza attorno al tema del corpo, dell’identità di genere e sessuale, grazie anche alla collaborazione con alcune figure della comunità LGBTQIA+.
Lorenzo Lunghi: il forno solar punk
La vicinanza all’estetica e alle istanze del movimento solar punk, ha condotto la ricerca di Lorenzo Lunghi verso l’autocostruzione di un forno solare come dispositivo di coinvolgimento collettivo. Il suo immaginario attinge alla dimensione fantascientifica, utilizzando strumenti propri della contemporaneità per veicolare il senso di alienazione rispetto all’oggetto standardizzato. L’artista lavora sulla ricerca di una produzione alternativa, muovendosi attraverso azioni di hackeraggio, de-funzionalizzazione e riappropriazione tecnologica.
Davide Sgambaro: il ‘fenomeno’ del precariato
Perché siamo vittime della cosiddetta FOMO (Fear Of Missing Out)? Perché dobbiamo sempre fingere di star bene? Quali sono i paradossi identitaria insiti nella nostra società? Con Too much and not the mood, Davide Sgambaro riflette sulla retorica politica che racconta l’ordinarietà del precariato, l’infertilità delle prospettive lavorative, il grosso punto interrogativo che incombe sul futuro delle nuove generazioni. La sua narrativa si muove tra il serio e il faceto, tra ironia e memoria, irriverenza e argomenti esistenziali, riflettendo sull’eredità che lasciata dall’attuale ecosistema mediatico: l’iper-presenzialismo.
Merzbau: cinema e meta-processo
Merzbau è il collettivo di questo seconda edizione di SUPERBLAST, composto da Pietro Cortona, Désirée Nakouzi de Monte, Andrea Parenti, Filippo Tocchi. I quattro componenti lavorano su una nuova proposta estetica e affettiva del periferico, del marginale. STILI DRAMA è il titolo del nuovo episodio para-cinematografico su cui stanno lavorando per SUPERBLAST. Attraverso la raccolta di materiali funzionali alla produzione filmica, l’indagine del collettivo si orienta sulla natura meta-processuale della produzione artistica, approfondendone la pluralità di momenti, approcci ed espressioni.
foto: Asia Neri