di Aura Fico
In occasione di FRONT/ON/BACK:STAGE, la mostra fotografica per festeggiare i 100 numeri di Lungarno (dall’11 al 24 novembre 2021, presso lo Student Hotel di Firenze), abbiamo fatto quattro chiacchiere con i due fotografi protagonisti dell’evento: Richard Ballia e Antonio Viscido.
DUE CHIACCHIERE CON RICHARD BELLIA…
Puoi parlarci del tuo lavoro come fotografo?
“Faccio il fotografo da ormai 40 anni, la cosa divertente è che non si può definire un vero e proprio lavoro, è divertente ed emozionante ma non è un lavoro, provi a guadagnarci da vivere. Il mio lavoro è fotografare musicisti, che sia per una pubblicazione, un libro o per il mio interesse, la scelta dei soggetti si basa sul mio personale gusto musicale. Dopo tutto questo tempo ho così tante foto che hanno senso solo insieme, così ho deciso di farne una mostra”.
Quando è nata la tua passione per la fotografia e per la fotografia musicale?
“È molto eccitante, è una continua sfida con te stesso, confrontarsi con persone creative che riescono ad arrivare a te proprio grazie alla loro creatività; non chiedo foto a tutte le persone che incontro, quando decido di fotografare qualcuno è perché penso che ne valga la pena e che possa uscirne un bel lavoro”.
Secondo te cosa fa diventare un fotografo un “buon fotografo”?
“Prima di tutto l’attrezzatura che utilizzi, se hai rispetto per il soggetto che stai fotografando porti la migliore attrezzatura che possiedi. Credo che i tuoi occhi debbano essere abbastanza aperti per capire cosa vuoi fotografare, se non sei a tuo agio con la tua attrezzatura non riuscirai nel tuo obiettivo, non diventerai tu stesso la macchina fotografica. Devi trovare la giusta distanza tra la tua persona e il tuo soggetto, non è necessario essere sempre una bella persona”.
Qual è la cosa più strana che ti sia successa in relazione alla fotografia
“La fotografia spesso ti porta a interfacciarti con la tua stessa intimità. Proprio dietro l’angolo non molto tempo fa un uomo ha ucciso sua madre, quando la polizia lo ha arrestato la sua affermazione è stata: “l’ho uccisa perché non mi faceva vedere il cielo”. La loro casa è stata venduta e il nuovo proprietario mi ha detto di avere trovato molte macchine fotografiche. Sono l’unico possessore delle ultime foto di questa persona, erano solo foto del cielo”.
… E ALTRE DUE CON ANTONIO VISCIDO
Sul tuo account Facebook ti definisci foto/grafico: come influisce questo sui tuoi lavori?
“Molto semplicemente: prima di iniziare la professione di fotografo, il mio lavoro principale era quello di grafico. Ho semplicemente giocato con le parole. Una piccola influenza c’è, specialmente quando devo fare delle fotografie promozionali, ovvero cerco sempre di creare una composizione fotografica che faciliti il lavoro del grafico per l’inserimento di eventuali scritte o per semplificare lo scontorno del soggetto. Cerco di rendergli, o rendere a me stesso, il lavoro più semplice”.
Molte delle tue fotografie ritraggono concerti ed eventi: quali elementi ti ispirano in questi contesti? Cosa ricerchi?
“All’inizio cercavo la foto ‘wow’, poi col tempo ho capito che volevo più raccontare quello che vedevo, trasformare le foto in una cronaca di quello che avevo vissuto. Ora ho cambiato di nuovo tipo di ricerca. Mi considero uno del pubblico che ha il privilegio di potersi avvicinare al palco molto più del pubblico in senso stretto, alle volte proprio salire sul palco e andare dietro le quinte. Ecco, ora il mio desiderio è portare con me il pubblico e mostrar loro i concerti da un punto di vista differente”.
Secondo te cosa significa essere un “buon fotografo”?
“Confesso di essere un po’ fuori standard come fotografo e quindi il mio modo di essere non dovrebbe considerarsi un modello di ‘buon fotografo’. Diciamo che, per quanto mi riguarda, mi considero un ‘buon fotografo’ non quando riesco a fare una fotografia tecnicamente perfetta ma quando è emotivamente perfetta”.
Vuoi aggiungere qualcosa di cui non abbiamo parlato?
“Sì, mi permetto di fare un appello a tutti coloro che apprezzano le fotografie delle decine e decine di fotografi italiani che lavorano sotto i palchi: cercate di sostenerci non solo con i commenti e i “like” sui social. Seguiteci anche nei nostri siti, nei nostri blog e progetti collaterali alla musica e se volete continuare a vedere i nostri lavori, ogni tanto, fate un pensierino e regalate o regalatevi una stampa delle foto che più vi piacciono”.
FRONT/ON/BACK:STAGE
inaugurazione 11 novembre 2021, ore 18:30 al The Student Hotel
(per partecipare all’inaugurazione è necessario prenotarsi alla mail [email protected])
La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 24 novembre 2021
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