di Tommaso Ciuffoletti
È buffo mettersi a scrivere un pezzo su Eugenio Giani nel mentre che Le Iene trasmettono un servizio su tale Mirko Scarcella, personaggio assurto agli onori delle cronache prima come guru di Instagram – accreditato in questa veste da autorevoli organi d’informazione – e poi più diffusamente riconosciuto come paraguru.
È buffo perché tutto sommato anche Giani ha investito sulla promozione online della sua candidatura alla Presidenza della Regione Toscana, ma non credo che sia stato sui social che ha ottenuto la vittoria. Anzi.
Per settimane autorevoli organi d’informazione, supportati da notevole armamentario di sondaggi più o meno ufficiali, più o meno riservati, ci hanno raccontato di una Toscana pronta a consegnare il proprio consenso alla candidata leghista Susanna Ceccardi. E un po’ ci credevamo. Anche io.
Ma intanto Giani continuava la sua campagna elettorale, più che sui social, strada per strada, piazza per piazza, paese per paese. È venuto anche a San Giovanni delle Contee, 150 abitanti di una frazione sperduta, di un comune sperduto, quello di Sorano.
È venuto a vedere le cantine, quelle dove la gente fa il vino per sé, si è messo a chiacchiera seduto su un muretto e poi ha cenato con noi all’osteria messa in piedi dalla cooperativa di comunità del paese. Quando è ripartito il primo commento è stato quello ad alta voce di un paesano: “Certo che sembra proprio uno normale, uno come noialtri”. Sarà che noialtri siamo abituati a vedere poco anche il sindaco, figuriamoci il Presidente del Consiglio Regionale, ma insomma quel commento m’ha fatto sorridere.
Mentre i commenti che leggevo sui giornali erano tutti improntati a dipingerlo come prossimo alla sconfitta. In fondo anche meritata. Titolo dell’Huffington Post dell’11 settembre: “Toscana, allarme rosso per il Pd – Tutti i big dem precettati, gabinetto d’emergenza perché Giani non tira”. Non so cos’abbiano fatto i big dem in quel gabinetto d’emergenza, ma mi ricordo le parole di Benedetto Ferrara in una vecchia intervista che gli feci proprio per Lungarno. “Ho grande stima di Giani. Gliel’hanno tirato in tasca in malo modo (a quei tempi Giani era stato fregato nella possibile corsa a sindaco di Firenze ndr), ok, ma lui è sempre lì. Anzi, è sempre qui. E qui, lui è Giani. Poi io lo piglio in giro e lui non se ne offende, ma insomma Giani c’è. E la politica è anche questo”.
Forse è un po’ romantico pensare ancora che la politica sia esserci, ma a me piace pensare che sia così. Alla fine Giani ha vinto e Scarcella è qui che pare abbia turlupinato parecchia gente, sfruttando quella credibilità che pure tanti organi autorevoli d’informazione gli avevano assegnato.
In tutto questo, Giani a San Giovanni delle Contee non ha vinto. Ha pareggiato 57 a 57 con la Ceccardi. Ma è stata l’unica frazione del comune di Sorano, a parte una, in cui non ha perso. E forse quell’esserci stato ha avuto un senso. Piccolo, piccolissimo e insignificante. O forse no, forse qualcosa ha significato.