di Andrea Bertelli
Settembre e ottobre, nel calendario birrario sono ormai associati dai più alla famosissima Oktoberfest di Monaco, ma quanti sanno che sono i mesi dedicati alla raccolta del luppolo?
Magico fiore dalle molteplici proprietà e varietà, fin dall’antichità si usava come conservante ed era parte integrante della dieta, anche i nostri nonni usavano mangiarlo nella frittata come variante agli strigoli.
Pianta spontanea e infestante, nella birra ha sempre avuto un ruolo fondamentale, oggi più che mai in fermento, grazie al boom mondiale delle IPA, caratterizzate proprio dai luppoli usati per dare aroma e amaro, misurato in IBU (international bitterness unit).
In molti si sono dati alla coltivazione di questo fiore estremamente redditizio e alla ricerca e selezione di nuove varietà autoctone adatte alla produzione birraria.
Una vera pacchia per noi atleti del nobile sport del gomito alto.
È strabiliante notare quante siano le varietà usate e riconoscere i diversi sentori che le caratterizzano.
A tal proposito se vi sentite stuzzicati, vi consiglio di fare una capatina nei due beershop presenti a Firenze.
Il primo, Grand Cru Firenze in via G. Orsini, del buon Francesco Barzanti, per tutti “i’ Barza”, oste di vecchio stampo, sempre sorridente e pronto a consigliarvi e farvi ridere con qualche battuta delle sue.
Il secondo Firenze Birra in via dei Sette Santi, del buon Alessio Deplano, un vero nerd della birra, preparatissimo e pieno di aneddoti inerenti al mondo birrario. In alto le pinte.