4 settembre 1260 – Battaglia di Montaperti
Lo strazio e ‘l grande scempio che fece l’Arbia colorata in rosso, tal orazion fa far nel nostro tempio”. Nel X canto dell’Inferno il Sommo Poeta descriveva con queste parole quello che successe il 4 settembre 1260 ad est di Siena, e non a Firenze, ma questo poco conta. Quel giorno, il giorno in cui le armate senesi ghibelline sconfissero i guelfi fiorentini, sarà il giorno in cui ogni cittadino di Siena che incontrate o che incontrerete vi citerà, a rivendicare una presunta superiorità campanilistica nei riguardi del capoluogo di regione. Poco conta se 9 anni dopo Provenzano Salvani, capitano delle armate senesi, sia sconfitto a Colle da un esercito fiorentino che numericamente era quasi un decimo, o che 300 anni dopo Siena finirà come Repubblica: il senese sarà sempre lì a parlare di questa giornata o di quanto il prestigio di Siena sia profondamente più nobile che quello di Firenze. Brutta bestia l’invidia, specie se si parla di campanilismi toscani.
6 settembre 1987 – Concerto di Madonna
55.000 persone all’Artemio Franchi. Diretta TV sulla Rai. “Siete caldi?”. Questo è stato il primo tour mondiale di Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna: un evento mediatico impressionante, che ai tempi richiamò quasi un milione e mezzo di spettatori. “Who’s that girl”, il titolo del disco o meglio del film di cui il disco era colonna sonora, pellicola che dire bruttina è poco, è la frase che battezza questa serie di concerti. Madonna era ancora bionda tinta con le sopracciglia non colorate e belle folte, si esibiva con coreografie “very eighties” che fanno quasi sorridere oggi e portava in giro un tale Chris Finch di 13 anni di professione ballerino. A Firenze che successe? Che ovviamente si bloccò Campo di Marte, visto che lo stesso giorno partiva il Giro della Toscana da Piazza delle Cure. Poco importava al pubblico, presente in massa dalle 11 del mattino in attesa di Madonna, che alloggiava a Villa La Massa e che la sera prima, giusto per gradire, era a cena da Enrico Coveri. Portate queste info con voi, non le disperdete, lettori.
10 settembre 1979 – Patti Smith in concerto
“Almeno una volta al giorno, tutti i giorni, dal 10 settembre 1979, io ripenso a quel concerto memorabile, forse il migliore o sicuramente il più potente di tutta la mia carriera artistica”. Prendiamo con il beneficio del dubbio questa frase della Sacerdotessa del Rock, non tanto per il concerto, che ancora viene ricordato a Firenze, ma per il fatto che magari in 40 anni qualche altro pensiero potrebbe esserle balenato in testa. Scherzi a parte, quello che è avvenuto quella sera di settembre al Comunale (ci piace usare il nome del 1979), è qualcosa che viene ancora ricordato nella storia musicale della nostra città. Una generazione intera lo aspettava, una generazione che ancora faceva i conti con il terrorismo, i movimenti, l’instabilità, l’eroina, le armi. De Gregori processato sul palco nel 1976, Lou Reed sequestrato l’anno prima, Santana colpito con le molotov nel ‘77: tutto era fermo nel nostro paese. Fino al 10 settembre 1979. Grazie Patti.
25 settembre 1943 – Bombardamenti su Firenze
Ci sono due targhe in via Mannelli, all’altezza del numero 63. Ricordano entrambe un giorno, il 25 settembre 1943: un giorno drammatico per Firenze, un giorno di sangue, tanto, un sangue che la nostra città non vedeva da anni. Era un sabato terso, quando gli abitanti dell’area di piazza Alberti videro arrivare verso di loro degli aerei alleati. Firenze era ancora sotto i tedeschi, ed i “nemici” in quel momento erano proprio coloro che la libereranno, coloro che appunto in questo giorno riversarono decine e decine di ordigni su via Mannelli, Campo di Marte, Piazza Libertà. 215 morti in pochi minuti. 215 civili che per fuggire si erano rifugiati, sbagliando, in alcune case. In via Capo di Mondo un tram della linea 6 era stato abbandonato in mezzo alla strada da autista e passeggeri, che avevano cercato appunto rifugio in una casa vicina: una bomba la centrò in pieno, uccidendo tutti, tranne un bambino di pochi anni rimasto salvo dietro una trave. Firenze ferita, Firenze sanguinante, in questo giorno che è doveroso ricordare.
27 settembre 1389 – Nasce Cosimo De’ Medici
630 anni sono tanti, ma non troppi se ci pensiamo bene. Se pensiamo soprattutto che Cosimo De’ Medici, nonno del Magnifico e nato il 27 settembre, può considerarsi a tutti gli effetti il primo influencer politico della storia. Cosimo nasce fortunato, figlio di Giovanni di Bicci, un normale bancario che svolta gestendo i fondi dell’allora antipapa, e prosegue il lavoro del padre. Diventa per trent’anni il fiorentino più importante senza mai ricoprire alcuna carica: tentano di farlo fuori gli Albizzi e gli Strozzi, lo arrestano ma corrompe una guardia e scappa a Venezia. Niente da fare per le altre famiglie: i fiorentini lo rivogliono fra le mura e lui torna, con più soldi e più importanza ma, come sempre, senza carica, a condizionare la vita cittadina. Del resto i Medici sono più simpatici delle altre famiglie, spendono per abbellire la città, son meno aristocratici. Muore a 75 anni alla Villa di Careggi, in viale Pieraccini, quartiere 5, e attualmente risiede in San Lorenzo, sotto una tomba del Verrocchio.