Tumulto dei Ciompi
20 Luglio 1378
Premessa: non c’entra nulla Piazza dei Ciompi, nonostante chiunque, passando davanti alla Loggia del Pesce o dribblando le magnifiche cancellate apposte all’interno della stessa, ci avesse immaginato una specie di rivolta popolare (ma nemmeno troppo) con urla e caccia all’uomo. Quella piazza sostanzialmente non conobbe mai, in quella caldissima estate del 1378, la rivolta dei Ciompi (e non solo), ovvero dei salariati che si occupavano della lavorazione della lana. La cronaca del tumulto è praticamente la stessa di ogni tumulto o rivolta del mondo occidentale “moderno”: si parte con la classica crisi economica, i ceti sociali medio-bassi sempre più sfruttati si ribellano, riescono ad eleggere un rappresentante per far pesare la loro voce (in questo caso Michele Di Lando) e poi finisce tutto a tarallucci e vino, con la cacciata del leader fuori Firenze. Insomma la fiction delle rivolte popolari nel 1378 ha toccato anche Firenze, consegnandoci una piazza che, come già detto, con la rivolta aveva a che fare come il pecorino romano sulla frittura di totani.
Liberazione di Firenze
11 agosto 1944
“Scende la notte del 10 agosto… le ultime e terribili pattuglie di paracadutisti tedeschi ricevono l’ordine di ripiegare ai margini settentrionali della città e così il loro passo risuona per l’ultima volta per le vie del centro… E giunge l’alba dell’11 agosto, nello stupito silenzio della desolata città corre un fremito improvviso come portato dal suono di una storica campana, la Martinella di Palazzo Vecchio. Per le strade all’atteso segnale dilagano, fatte visibili a tutti dopo mesi di attività clandestina, le formazioni partigiane che vanno veramente incontro al nemico cantando tra gli applausi ed i fiori… La luce ancora non c’è ma l’acqua è tornata nelle fontane pubbliche e sono ricominciate le code… Comprendeteci è per noi un momento di grande emozione quando per la prima volta si diffonde nell’etere, dopo settimane di silenzio, la voce della nostra stazione risorta dalle macerie… Qui è Radio Firenze, questa è la voce di Firenze liberata”.
Amerigo Gomez, “Firenze Agosto 1944”
30.000 biciclette sulla Firenze Mare
15 agosto 1941
Greta non era la simpaticissima ragazzina ambientalista, era al massimo la Garbo. La bici stessa non era esattamente uno stile di vita per ridurre le emissioni, ma il mezzo più diffuso e importante. Bartali era fermo che il Tour non si correva e contemporaneamente i tedeschi si prendevano pure l’Ucraina. Era Ferragosto, ma non esattamente il giorno che abbiamo visto descritto ne “Il sorpasso” bensì un giorno dove 30.000 biciclette di fiorentini e non (quelli che non erano in viaggio verso il fronte russo) si dirigevano in direzione mare sull’attuale A11. Lunghissimo viaggio pare, e siamo certi del fatto che al massimo molti di loro si siano fermati a Montelupo per frescheggiare: ma le cronache riportano questi numeri, ed a noi piace ricordare 60.000 ruote in movimento. Senza ovviamente pagare il pedaggio, ci mancherebbe, che già la guerra era la guerra e figuriamoci se ce ne fosse stata di moneta per il casellante. Avanti pedali, che si è fatta la storia.
Nasce la Fiorentina
26 agosto 1926
“A Firenze nel ventisei, fiocco viola perché nasce lei” recitava una strofa dell’inno apocrifo viola, ovvero quella canzone (“Alè Fiorentina”) imposta dai conti Pontello quando erano proprietari della squadra negli anni ‘80. Il fiocco si appende esattamente il giovedì 26 agosto del 1926, per Sant’Alessandro, in uno studio notarile del centro grazie al marchese Luigi Ridolfi che riuscì nella fusione fra Club Sportivo e Ginnastica Libertas. Chissà se i convenuti di quel giorno avessero compreso cosa stessero per firmare, in quell’Italia fascista dove il pallone era sport di fascino ma di dubbio futuro. Ci piace pensare che il marchese Ridolfi abbia avuto tutto chiaro e si sia mosso qualcosa di magico alla firma dell’atto. La stessa magia, la stessa storia secondo la quale le maglie inizialmente biancorosse della Fiorentina sono poi divenute viola a causa di un battesimo magico e scolorente nell’acqua dell’Arno. Falso storico, sappiamo tutti, ma quando si scrive la storia, qualche leggenda nasce (cit. Romolo e Remo). Buon compleanno Fiorentina.