Anche se il livello di malvagità è lo stesso, no, non sono quelli che ci vengono alla pancia dopo il fatidico pranzo di Natale. Quella dei Krampus è una leggenda antica che nacque nelle zone alpine orientali e che si diffuse anche in Austria, Ungheria, Slovacchia, e in tutti quegli altri posti che stimano avere un modello comportamentale impeccabile. E infatti, loro non sono cresciuti con la “paura del carbone”, che già detto così suona meno credibile di “guerra umanitaria”.
Al nord non si scherza e quindi già da piccolo il fallimento non ti fa ridere proprio per niente. Per questo loro sono diventati così ligi, efficienti, impeccabili: la paura li ha forgiati sin da subito.
Pensate non sia vero? Cresceteci voi con la certezza che se non prendi 6 in matematica, a Natale, non solo nessuno ti porta i regali, ma quel 6 diventa direttamente un 666 e vengono a farti visita questi cosi, che praticamente sono un incrocio fra il cane decrepito dal pelo sporco e puzzolente di tua nonna, gli orchi creati da Sauron l’Oscuro Signore e l’espressione folle ed imprevedibile di Ozzy Osbourne ai tempi d’oro. Cito testualmente:“Krampus deriva da Krampen, ovvero qualcosa senza vita, essiccato, sfiorito, dall’aspetto spaventoso e bestiale”.
Come se non bastasse, la coda di questi esseri demoniaci serviva, secondo la leggenda, per fustigare i bambini pestiferi. Quindi provate un attimo a figurarvelo, il genitore nordico, con indosso uno di quei maglioni bruttissimi di lana di pecora che pizzicano solo a guardarli e che con occhi vitrei, di ghiaccio, gira il capo senza muovere il corpo verso il figlio per dirgli con voce sibilante: “Se all’ultima verifica prima delle vacanze non prendi 6, verrai fustigato dalla coda di un demone caprino putrefatto, un essere satanico delle lunghe corna, le orecchie asinine e una lunga lingua scarlatta. Se non prendi 6, il Krampus verrà qui legato da grandi catene e ti punirà”.
Poi dicono che le scuole migliori sono al nord, grazie al ca… Krampus!