Tulipa Ruiz è una delle artiste più chiacchierate nella giovane e prolifica scena brasiliana. Domenica 13 maggio farà tappa a Fabbrica Europa, dentro la bellissima location della stazione Leopolda, durante il suo primo tour italiano per presentare l’ultimo album “TU”. Accompagnata dal fratello e partner musicale Gustavo, alla chitarra, Tulipa Ruiz sarà la protagonista di un concerto in cui la dimensione intima potrà mostrare tutte le sfaccettature della sua incredibile voce. L’abbiamo raggiunta al telefono per qualche domanda, questo è l’interessante scambio che è venuto fuori.
“TU” è il tuo quarto disco, il primo in una dimensione acustica, puoi raccontarci com’è nato?
«Nel 2010 abbiamo fatto un tour voce e chitarra per presentare l’album “Efemera” e un nostro amico, Stephan San Juan, ci ha detto che secondo lui quella era la dimensione perfetta per fare un disco. Il 2017 è stato un anno molto intenso per me ed ho deciso di mettere ordine nel caos della mia vita facendo questo disco, accentando il consiglio di Stephan che lo ha co-prodotto insieme a mio fratello Gustavo. Il risultato è stato un disco molto intimo, semplice, diretto e crudo».
La scena musicale indipendente di San Paolo in questi ultimi anni è diventata una delle più interessanti al mondo, cosa puoi dirci di questo incredibile fermento?
«San Paolo è una metropoli molto potente e ciò che accade lì si proietta poi in altri posti in Brasile e nel mondo. Per me, pensando alla dimensione artistica, San Paolo è un luogo d’incontro. È sempre stato quello che ho pensato viaggiando anche in altre città come Rio, Belem, Recife, Cuiaba. San Paolo ha questa caratteristica unica di nutrizione e scambio. La scena locale è molto attiva. Tanto è stato inventato a San Paolo e plasmato lì, posso citare diversi nomi che stanno facendo cose incredibili. Per esempio: le donne si organizzano, fondano le proprie band. Questa presa di posizione femminile è molto importante e sono molto legata a questa scena. L’etichetta SELA, Aila de Belem, Anelis Assumpçao, Karina Burh, Alessandra Leao, senza dimenticare i ragazzi dei Meta Meta, Negro Leo e tanti altri. Le band hanno musicisti provenienti da tutto il Brasile e questo è molto bello».
Hai cantato uno dei tuoi brani in italiano “Cura di Te”, versione del singolone “Prumo”, come è stato per te l’approccio nella nostra lingua?
«Quello che mi ha sorpreso di più durante la registrazione di “Cura di te” è stata la somiglianza all’originale, forse ancora più bella. Inoltre, il suono dell’intero “Dancê”, il mio album precedente, ha qualcosa di pop italiano e molte analogie con “Una Notte da Impazzire” di Pino D’Angiò che conoscevamo bene, e il tutto ha funzionato molto bene. Importante è stato il lavoro che Tomaz Di Cunto e Andrea Sbaragli di A Buzz Supreme hanno fatto sulle parole, traducendo perfettamente il significato della canzone originale “Prumo”. “Prumo” è una persona che si prende cura della propria vita e anche in “Cura di Te” succede questo. Andrea e Tomaz sono stati entrambi molto sensibili nell’elaborare la nuova versione, spero che questo sia solo l’inizio della nostra collaborazione».
Col prossimo disco tornerai al suono elettrico dei tuoi primi lavori?
«Mi manca la band completa, ma il formato acustico sarà sempre presente nella mia musica. Questo momento di pianificazione su come fare il prossimo album è molto bello, posso decidere di ripartire con la band, o continuare in acustico con arrangiamenti di archi e fiati, usare una grande orchestra oppure un solo un tamburo… Adoro questa fase, ci sono tante direzioni verso le quali possiamo andare».
È un momento molto difficile per la democrazia in Brasile, cosa pensi dell’attuale situazione?
«Viviamo un vero e proprio colpo di stato in Brasile. L’attuale presidente non è stato eletto democraticamente, mentre il più grande leader che il Brasile abbia mai avuto è in carcere, dopo una decisione arbitraria: la stampa è in gran parte responsabile di questa cosa terribile. È soprattutto un colpo di stato mediatico! Tutte le storie sono manipolate dalla grande stampa e tramite i mezzi di comunicazione di cui le persone si sono sempre fidate, fino ad ora. Sono responsabili della manipolazione della popolazione, a favore dell’attuale governo illegittimo. Stiamo, quindi attraversando un momento molto delicato, cercando di capire il modo in cui possiamo dare nuovamente potere alla democrazia e tornare a votare per poter cambiare l’attuale gestione. È sicuramente un periodo molto complicato ed è molto importante parlare a tutti di questa situazione, specialmente quando non siamo nel nostro Paese, perché purtroppo i media locali non ci danno molto spazio».