Noi e le stelle. Ecco cosa pensavo da ragazzino quando ascoltavo Bowie e guardavo il cielo. Lo facevo allora e lo faccio oggi. Magari cercando quella stella nera che racconta di una fine che non finirà mai. Ho letto mille cose sulla morte del mito. Io con lui ho imparato a immaginare. E questo è quello che resta. E vale per tutti quegli artisti che viaggiano sempre con me.

Che sia David o Neil a farmi correre il cuore poco importa, perché loro (e pochi altri) sono quelli che mi hanno trasmesso la voglia di ascoltare e di partire. Con la testa o con le gambe, che poi spesso è la stessa cosa. Questa è la voglia che mi resta dentro e la ragione per cui non smetto di costruire la colonna sonora dei miei lunedì notte davanti a un mixer e a un microfono. Niente di straordinario, certo.

Ma qualcosa di irrinunciabile, per me. Perché la musica è una passione positiva, anche quando racconta l’ombra. La percezione scopre nuovi mondi e nuove sensazioni. Oltre il cielo, tra le stelle e più in là.

 

 

di The Nightfly