di Eleonora Ceccarelli

“Quella fune che attaccata all’albero dei navicelli serve a condurli per i fiumi contro corrente.” Ecco il significato della parola Alzaia. Un progetto assolutamente nuovo e un po’ fuori dalle righe. Ma andiamo per ordine. A Firenze accanto alla Fondazione Stensen c’era una storica libreria, la libreria Parterre, ormai chiusa da due anni. Finalmente la proposta: trovare qualcuno disposto a prendere lo spazio e unirlo alla Fondazione. Tre ragazzi under trentacinque hanno sognato, rischiato e accettato la sfida. Sfida nata in un momento difficile, in cui le principali librerie del centro stavano chiudendo i battenti. E da qui la rinascita a partire dall’abbattimento di un muro, quello che divideva i due locali, con tutto quello che significava. Sì perché adesso è stata suggellata una comunione di intenti, una collaborazione nell’ottica di realizzare un nuovo programma culturale: la Fondazione, con il suo cinema e il suo impegno sociale da una parte, e Alzaia, con libreria e caffè, accanto.

Come accadeva un tempo, andare da uno spazio all’altro senza dover passare dall’esterno è di nuovo possibile. Aspetto questo molto più importante di quanto si possa pensare, come ci racconta Enrico, perché simboleggia due identità che lavorano per un obiettivo comune, ossia dare alla luce un polo culturale, realizzando progetti e analizzando tematiche con sguardo puntato nella stessa direzione. Possiamo parlare di convivenza, di necessità e di unione delle forze.

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Aperta dal martedì alla domenica, con orario 10-22 (la domenica dalle 15.30 alle 22), e in occasione delle proiezioni cinematografiche, Alzaia offre un luogo di incontro piacevole a chiunque voglia avvicinarsi alla lettura, fare una pausa o assistere a una proiezione nella sala Stensen. Data l’ubicazione fuori dal centro, in una zona priva di concorrenza, l’importanza di questo spazio è ancora maggiore. Le persone sono stimolate a entrare per curiosare e rilassarsi lontano dal rumore esterno. La libreria offre non solo un’ampia sezione dedicata ai bambini per i quali sono stati messi dei tavolinetti su cui sfogliare i libri e giocare, ma pure titoli di narrativa e di viaggio. Si ha la possibilità di leggere seduti, assistere alla presentazione di un libro o a un evento di cinema, prendere un tè, fare un aperitivo o un pranzo di lavoro a base di cibo di qualità, prodotti a chilometro zero e biologici. Un’ampia parte del menù è dedicata, invece, alla pasticceria americana: cupcake, muffin, cookies buonissimi…

Un’intrigante novità fiorentina, un luogo unico e molteplice dove convivono editoria, cinema, presentazioni e incontri. L’insegna cinema e la luce che dalle vetrine fa intravedere libri e tavolini sono la prima cosa che si nota tra il traffico di viale Don Minzoni. Io vi consiglio di fermarvi un attimo e aiutare questi ragazzi a tirare la fune, anche solo per un piccolo tratto.

credit photo: Ilaria Costanzo