di Alba Parrini

Oltre 300 tatuatori da tutto il mondo, 12.000 spettatori attesi e più di 10 maestri di tecniche tradizionali. Questi i numeri della Florence Tattoo Convention, questo weekend alla Fortezza Da Basso, appuntamento ormai imperdibile per tutti gli appassionati del settore oltre che per i professionisti.

Quest’anno la fiera vanta nomi di tutto rispetto, primo fra tutto Matt Gone, l’uomo con il 99% del corpo tatuato, oltre a London (vincitore del reality TV “Best Ink”) e l’antropologo Lars Krutak, altrimenti conosciuto come Tattoo Hunter su Discovery Channel.

Vi proponiamo qui tre interviste per scoprire i segreti di alcuni tatuatori dalle ispirazioni molto diverse fra loro e con storie e tecniche assolutamente curiose.

1) SAMUEL, Olman Ancient Tattoo – Chiapas Messico

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Ciao Samuel! Benvenuto a Firenze! Come mai sei qui?

Sono a Firenze perché il mio scopo è quello di far conoscere al mondo l’antica cultura maya, ho infatti fondato l’Olman Cultural Rescue che si impegna nella divulgazione delle tradizionali arti di tatuaggio delle popolazioni del Chiapas

Come ti sembra la clientela europea?

Gli europei si dividono in due gruppi, quelli che non sanno niente delle tecniche tradizionali e che magari parlando con me si incuriosiscono, e quelli invece che rinnegano le moderne tecnologie di tatuaggio e preferiscono invece farsi tatuare seguendo antichi metodi, che arricchiscano il tatuaggio di un significato profondo.

A quando risale la tua tecnica?

Ho studiato a fondo reperti archeologici della cultura tolteca e maya, due delle più antiche culture messicane; il punto a mano dei maya si ritrova infatti anche in mummie e vasi di terracotta di epoca pre cristiana. È quindi una delle tecniche più antiche al mondo

2) UFFE, Copenhagen Meat Shop

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Ciao ragazzi! Ci dite qualcosa della vostra tecnica?

Oggi siamo a Firenze per presentare una tecnica molto particolare, ci siamo infatti specializzati in una metodologia specifica di hand poking (ovvero tecnica a martelletto sulla pelle) unita al dot work.

Che ispirazioni avete?

Le nostre ispirazioni derivano dalle influenze della cultura celtica e esoterica delle nostre terre. Io considero il tatuaggio uno strumento potentissimo per avvicinarsi alla persona alla quale siamo destinati sulla terra. Mi ispiro principalmente alle influenze esoteriche e sciamaniste della penisola scandinava. Uso principalmente il nero e colori molto saturi.

A quali altri festival avete partecipato?

Frequentiamo tutte le fiere più importanti d’Europa, prima fra tutte Francoforte, ma la più rilevante per il nostro settore è il Traditional Tattoo and world culture festival in Irlanda.

3) OTTO D’AMBRA, the white elephant studio, Londra

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Ciao Otto, raccontaci qualcosa della tua storia

Tatuo da circa 9 anni. Ho iniziato a lavorare a Milano ma poi dopo 5 anni mi sono stancato dell’Italia e ho deciso di cercare la mia strada a Londra. Ho lavorato qualche anno in vari studi e poi l’anno scorso, ho finalmente aperto il mio.

Come mai hai deciso di lasciare l’Italia?

Principalmente per due motivi. Il primo è che avevo voglia di un’esperienza che mi arricchisse artisticamente e mi desse la possibilità di esplorare nuovi mondi nel tatuaggio, ma non solo. Il secondo motivo è che all’estero viene riconosciuta maggiormente la tua bravura, anche in questo settore c’è più meritocrazia e le tue capacità si possono più facilmente esprimere anche in un’idea imprenditoriale personale.

Che tipo di tecnica usi?

Nel mio studio mi occupo di arte in genere, in particolare incisioni a punta secca e acqua forte. Le mie opere, i miei quadri, spesso si traducono in tatuaggio, e quindi ho sviluppato una tecnica che in qualche modo richiama l’incisione riportata sulla pelle del cliente.

I miei disegni prendono molto dal mondo animale perchè credo che l’uomo abbia una componente animale molto più ampia di quanto creda e di quanto sia disposto ad accettare. Penso quindi che sia divertente rafforzare questa convinzione accostando elementi animali a oggetti di uso comune.

Un mio lavoro conosciuto è un disegno classico di mezza farfalla (dal titolo “Half Beauty”), riportata esattamente come la troviamo nelle illustrazioni entomologiche. La rappresento tagliata a metà, poiché credo che in ognuno di noi ci sia sempre il rovescio della stessa medaglia, e quindi una parte bella (che emerge e che si vede) e una parte orribile (che nascondiamo).

Il programma della Tattoo convention è ricchissimo anche di spettacoli: ricordiamo lo show di modificazioni corporee di Alexandre Fuser e l’eccezionale performer di danza contemporanea Butoh, nata in giappone negli anni 50.

Presenti inoltre pregiate selezioni di collettive artistiche che si affiliano eed esulano dal mondo dei tatuaggi: quest’anno una vera e propria fucina di artisti affolla l’ampia area espositiva. Non ultima la musica: tutte le sere si balla sotto il palco centrale con i good old boys, Marco di Maggio e band rockabilly.

La Florence Tattoo Convention è aperta oggi (sabato) e domani (domenica) dalle ore 12.00 fino a tarda serata.

Credits Photo: Niccolò Chimenti – Beatnoir Studio