Il lavoro di Francesca Matteoni sulla figura della strega non è di tipo antropologico, ma storico. Nel suo libro Il famiglio della strega. Sangue e stregoneria nell’epoca moderna, illustra il rapporto strega-famiglio e la relazione col sangue. Il famiglio solitamente è un animale domestico: rospo, cane o gatto. «Il concetto di strega sopravvive alle epoche» afferma la studiosa, «supera i confini etnici e chiunque può esservi identificato».
Essere strega ha come punto di partenza la solitudine? «La strega deve vivere nella società per essere accusata, non esiste che viva isolata. A livello popolare c’è una politica dell’odio e le istituzioni si servono di questo per creare nemici comuni. Le testimonianze processuali sono moltissime, nonostante gli inquisitori fossero molto cauti prima di dare una condanna per stregoneria. Lo stesso scenario sociale, legato all’istituzione della chiesa, mostra i presupposti perché si creassero delle disparità.» La strega è una donna, anti-madre, nemica della società, intrinsecamente cattiva. Al posto del figlio, nutre un famiglio con il proprio sangue. «Tuttavia, la distinzione tra maschile e femminile è superflua: esistono streghe donne e uomini».
Matteoni lancia, dunque, una provocazione: «Per quale motivo lo stereotipo resta femminile?Perché altre figure non femminili, o non anziane, entrano in questa rappresentazione?». Il corpo è il veicolo di tutti gli sgomenti, «è il primo linguaggio e segue un suo ritmo: alcuni manifestano la trasgressione di un ordine delle cose più di altri; il corpo femminile, con il ciclo mestruale, è sia materia di vita che di spurgo». Il mestruo mostra come una funzione biologica faccia ammenda di un corpo naturalmente “difettoso” e, coincidendo con l’anima immortale, l’inquinamento fisico corrisponderà a inquinamento morale.
Nel suo libro, Matteoni approfondisce il ruolo del sangue nei processi di incontro e legametra strega e famiglio; per questo motivo racconta anche del ruolo del latte, descrivendolo come l’altra faccia del sangue. Dunque, esiste un sangue buono e uno cattivo? «Il sangue è ilfluido vitale animale che bisogna preservare al proprio interno. Secondo la teoria degli umori, utilizzata per molti secoli, il sangue è umore e veicolo: è come una marea che invade i vari organi, sempre in movimento; quando ristagna, diventa tossico, carico di spiriti malefici. Anche questo espediente è stato utilizzato per tacciare alcune persone di essere delle streghe: il sangue delle donne in meno pausa, per esempio, può stagnare, provocando illusioni diaboliche. Quando il sangue si trasforma nella sua sostanza bianca, latte per le donne e sperma per gli uomini, dà vita».
In conclusione, Matteoni afferma che «le streghe esistono e, oggi, una grande pluralità di persone si definisce tale, come atto di grande liberazione immaginativa: com’è che le streghe spiegano la magia? È l’intenzione che metti nelle cose creando legami di connessione. Quando reclami il margine in cui ti hanno reclusa hai il dovere di essere la voce degli oppressi».
Didascalie immagini:
1) Streghe, xilografia di Hans Baldung
2) Una strega che nutre i suoi famigli, da una stampa inglese del 1579
3) Illustrazione con due streghe su scope, tratta da una versione manoscritta dell’operaLe Champion des dames di Martin Le Franc (metà del XV secolo)