Per dirla con lui, “non è un mare, non è un giornale, non è lo stabilimento accanto all’Excelsior sul lungomare di”. Tirreno è la nuova veste di una nostra vecchia conoscenza: Leonardo Ceccarelli, che abbiamo visto nei Marconisti e intervistato qualche tempo fa nei Lavigna.
Il suo percorso lo ha condotto verso i lidi di un progetto solista, il cui immaginario è intriso dei viaggi verso la Versilia che, da ragazzino, lo allontanavano dagli obblighi della città e che tuttora gli ricordano che c’è bisogno di un mondo alternativo a quello dello studio e del lavoro. Il progetto musicale di Tirreno è supportato da Neri, in arte Mollatemi, che si occupa di synth, arpeggiatori e sequencer e dei “bassoni” dei pezzi. Il sound infatti va in direzione dance pop per il lato A, con echi più riflessivi sul lato B. Questo perché il format prediletto è quello del doppio singolo: ne è uscito uno all’inizio di luglio, dal titolo VVAM/NDA, e altri due che sono attesi prima della fine dell’anno. Tutto questo segue l’EP “Mille Rondini” uscito nel 2021.
L’idea di un prodotto doppio rispecchia la volontà di sperimentare e lasciarsi lo spazio per farlo, proponendo sempre una faccia alternativa al brano più radiofonico, in questo ultimo caso “vitevuotealmare”, che mi ha ricordato le fasi più divertenti e ispirate di Cosmo. Il lato B, “nottedaprile”, rivela gli ascolti di quei viaggi verso il mare: “Battisti, Zero, Graziani, Battiato” si ritrovano nelle melodie e nei testi, mentre gli arrangiamenti cercano la qualità del mondo elettronico di Billie Eilish alle sonorità techno della dj e producer Peggy Gou.
La tecnologia è un mondo a cui Tirreno appartiene anche in quanto architetto, con una predilezione per l’utilizzo delle piante. Un suo sogno è far convivere il mondo musicale con questo suo lato più tecnico, magari dando voce alle piante grazie a software come Ableton o Arduino, associandovi suoni modulabili a seconda del tocco, e poi utilizzarle per creare improvvisazioni in direzione ambient.