A volte al mondo dell’arte si critica la distanza con la realtà. Vernissage, aste milionarie e linguaggi provocatori non immediatamente comprensibili possono creare una sorta di diffidenza nel pubblico meno avvezzo. Altre volte, gli artisti riescono a saltare tutti questi ostacoli in un colpo solo: è spesso il caso della street art ed è sicuramente quello delle street artist in mostra a Firenze, dal 22 ottobre al 14 novembre, negli spazi di Informacittà. Stiamo parlando di Lediesis, Laika e Ale Senso, che espongono in una mostra collettiva per la prima volta a Firenze in occasione del festival L’eredità delle donne, curato da Serena Dandini.

Lediesis

Gruppo di artiste anonime celebri per le supereroine con tanto di “S” di Superman che fanno l’occhiolino ai passanti, sono le più note e riconoscibili, almeno per i fiorentini, che hanno potuto apprezzare la principessa Leila di via dei Cimatori, Sofia Loren in via delle Caldaie, Margherita Hack in piazza del Carmine, e così via. Tutti dipinti in acrilico su carta velina, spesso incorniciati da finestre cieche per valorizzarne l’intento celebrativo e dialogare con le forme della città. Il loro scopo è ricordare alle persone di passaggio, sopratutto alle donne, che ciascuno di noi possiede dei superpoteri, che vanno solo scoperti ed utilizzati nelle nostre scelte quotidiane. Lediesis sono molto attente a ciò che succede ogni giorno nel mondo della cronaca al femminile, e la loro ultima opera è la Madonna di Kabul. In mostra anche i SuperBlack, una serie di lavori grafici realizzati durante il lockdown per esorcizzare la paura del virus.

crediti foto: uff. stampa Informacittà

Laika

Maschera bianca, parrucca rossa e voce alterata durante le interviste: Laika MCMLIV (1954 in numeri romani, anno di nascita della cagnetta russa che fu il primo essere vivente in orbita a bordo dello Sputnik 2) è una street artist di base a Roma. Si definisce “attacchina” e la sua opera più famosa è il poster con Giulio Regeni che abbraccia Patrick Zaki alle spalle e lo rassicura: “stavolta andrà tutto bene”. Ha partecipato al primo Women’s Art independent festival, sempre proteggendo la sua identità e la sua libertà di espressione dietro una maschera, per evitare di asservire la sua immagine alle costruzioni sociali attorno alla femminilità. Definisce il suo lavoro la galleria d’arte più democratica del mondo: non si paga il biglietto, può accedervi chiunque, può essere recepita positivamente o negativamente”.

Ale Senso

Bergamasca, classe ’77, Ale Senso è un’artista di respiro internazionale. Avvicinatasi alla street art già a 15 anni, si forma all’Accademia di Brera a Milano e completa gli studi a Budapest. Lavora molto negli spazi abbandonati; entra a fare parte della storica crew TDK con la quale partecipa alla prima “LA Gold Rush” a Los Angeles nel 2007. Una lunga permanenza a Berlino, dove attualmente mantiene uno studio, la mette in contatto con artisti da ogni parte del mondo. Lì sviluppa il progetto Apartment A e espone “LA FAME”. Recentemente, inoltre, ha partecipato al progetto di scambio culturale “Womenpower” che ha coinvolto tantissime donne tra attiviste, artiste, politiche, giornaliste e fotografe provenienti da Italia, Germania e Bosnia.

Ale Senso

La mostra Woman’s World: il mondo con gli occhi delle donne si trova in via San Gallo 121 r, è visitabile dal lunedì al venerdì negli orari 10-12.30 e 15.30-17; sabato e domenica su appuntamento, telefonando al 3482416549. Ulteriori info su: www.informacitta.net

Credits foto: Ufficio Stampa Informacittà