di Michelle Davis
Una giornata di Maggio, il sole in terrazza e due figure sedute che sorseggiano tè. Una scena zeffirelliana di squisita fattura, cadenzato dall’elegante gestualità della statuaria attrice/regina dei salotti Drusilla Foer. Davanti a lei, timidamente composto, si siede Alia, giovane cantautore bergamasco che ha recentemente pubblicato il suo disco di esordio “Asteroidi” (Neverlab Dischi), prodotto da Giuliano Dottori.
Le tazze tintinnano dolcemente, i due ci raccontano come si sono incontrati sul set del nuovo video di Alia, “Goldie Hawn“, un prodotto 100% toscano che ha visto la direzione del videomaker Stefano Poggioni di The Factory prd, la location fiorentina delle splendide Officine Fotografiche e la produzione del critico musicale e speaker di Novaradio Città Futura David Drago. “Goldie Hawn” è una bossanova dolceamara che accompagna una storia d’amore fra non-protagonisti. Il clip ammicca a certi immaginari cinematografici quali “Il diavolo veste Prada”, “La Morte ti fa bella” e la mitica serie “Ugly Betty”. In attesa del live di Alia, venerdì 15 Maggio, al Caffè Notte di via delle Caldaie, Lungarno si è fatto piccino picciò, nascondendosi tra biscottini al burro e foglie di menta piperita, per assistere ad una piacevole conversazione che mai dimentica l’importanza del dare del “lei”…
Alia: Signora Drusilla, io sono un Suo ammiratore dai tempi della partecipazione a “the show must go off” di Serena Dandini. Mi ha molto sorpreso e lusingato il suo interesse verso “Goldie Hawn”. mi può dire che cosa l’ha attratta della mia canzone?
Drusilla: Il garbo del pezzo è ciò che mi ha sedotta. Il garbo è una cosa piccola ed enorme, fatta di attenzione, sensibilità, accuratezza nel porgere l’arte. Senza arroganza o presunzioni. E poi la squisità lievità del pezzo mi ha incantata, le parole tenere e l’arrangiamento raffinatissimo. “Goldie Hawn” è un oasi di piacevolezza. Molta musica indipendente esprime un comprensibile disagio per i tempi in cui viviamo. Ed è giusto così… piuttosto, quale aspetto di ciò che sono l’ha spinta a scegliere me per il video di Goldie Hawn?
Alia: Serviva una persona piena di charme e che si muovesse con agio all’interno di un contesto glamour e “cinematografico”. La canzone poi, nel suo incedere bossanova, è una mosca bianca nel panorama musicale attuale, azzarderei a dire “una perla rara”. Allo stesso modo lo è Lei nel rappresentare un certo tipo di femminilità. Comunque lei non è nuova ad esperienze cinematografiche. la ricordo in “magnifica presenza” di Ozpetek. Come sono andate le riprese del video? E…cosa ne pensa della mia performance in “Goldie Hawn”?
Drusilla: Sa, io ho una certa età ed i tempi di produzione di un video come il nostro (posso dire “nostro”?) sono stati impegnativi. Ma ho avvertito talmente forte la professionalità e l’intensità di coloro che hanno partecipato alla realizzazione di “Goldie Hawn” che ne sono uscita, distrutta fisicamente ma vitalizzata. Era delizioso avvertire che tutti mi trattavano come la vecchia zia eccentrica…
Lei è stato come in tutto, garbato, professionale, sorridente, adorabile.
E’ un attore serio oltre che un musicista serio.
Alia: Lei rappresenta un modello femminile per così dire, in via d’estinzione. Anche per questo penso che sia stata un’ottima scelta quella di fare un video “cinematografico” e glamour in cui Lei si è inserita perfettamente. Parlando di glamour e allure, che cosa avevano le dive di un tempo che le dive di oggi non hanno?
Drusilla: Il divismo è un fenomeno costruito, strutturato, ma sincero, poiché è una risposta a ciò che il momento storico richiede. Le dive di oggi sono più vicine a quello che siamo. Sono fragili, umane, vulnerabili. Le dive di un tempo erano inarrivabili, distanti, idealizzate ma rappresentavano un luogo di sogno. Oggi non esistono personalità di questo tipo. Qualcuna ci ha provato come Madonna, ma poi il botox, il non sapersi fermare e non ultimo l’assenza di talento artistico, hanno demolito la costruzione di un personaggio/diva che non era male fino a venti anni fa…
Alia: Ho visto altre performance musicali online che la riguardano, immagino che la musica sia parte importante della Sua vita. Dobbiamo aspettarci qualche altra sorpresa per i prossimi mesi? cosa ci sta preparando?
Drusilla: Sono un anziana signora che spara le sue ultime cartucce…
Ho sempre amato cantare, mia nonna mi chiamava “fringuello”… Sto preparando un Recital (termine che mi delinea anagraficamente) con un pianista di grandissimo talento, simpatico e creativo, Loris Di Leo.
Canterò canzoni molto diverse tra loro, perlopiù italiane e nell’occasione racconterò qualcosa di me. Tanto per cambiare…Ma parliamo della sua musica, Alia. Ascoltando quale canzone o quale artista ha sentito la sua vocazione per la musica?
Alia: Vengo da una famiglia di ascoltatori “distratti”, a casa mia non girava molta musica. Difficile dire, perciò, quale canzone o artista mi abbia avvicinato al canto. Ho avuto un’adolescenza molto solitaria, leggevo molto, anche cose anagraficamente fuori dalla portata di un ragazzino. Forse, a un certo punto, ho sentito di dover comunicare con qualcuno e ho scelto il canto e le canzoni. Ho sempre seguito Sanremo, lo attendevo sempre con impazienza. Tuttavia penso che il disco che mi ha spinto ad imbracciare la chitarra per la prima volta è stato l’album di debutto di Tracy Chapman del 1988.
Drusilla: Preferisce partire da una melodia o dal testo che riguarda un tema di cui desidera parlare?
Alia: Non parto mai dalla melodia. Solo quando il testo è al 70% imbraccio lo strumento, che sia la chitarra o il piano. Penso che un buon testo contenga già la musica giusta. Bisogna solo trovarla.
Drusilla: Arrivasse una fatina “che tutto può” con quale artista le piacerebbe duettare?
Alia: Può proprio tutto-tutto la fatina? mi sarebbe piaciuto duettare con Mango, di cui ho amato moltissimo le sue prime produzioni ed è lucano come mio padre. Per quanto riguarda gli artisti stranieri, avrei duettato volentieri con Elliot Smith o Judee Sill (entrambi scomparsi prematuramente). Sui “viventi”, mai dire mai, quindi spero che Teresa Salgueiro e Tracey Thorn leggano questa intervista.