Tereškova è il nome della prima donna cosmonauta a effettuare una spedizione nello spazio. Siamo nella Russia sovietica, nel 1963. Sarebbe interessante farle sapere che a lei è ispirata una band fiorentina dal suono punk rock, anzi punkrocket, stando alla loro stessa definizione. Le premesse per la nascita di un gruppo coi fiocchi sono delle migliori: Tereškova nasce in piazza Santo Spirito durante i festeggiamenti del 25 aprile, nel 2021. Raduna tre colleghi bibliotecari, ovvero Carlo al basso, Marco alla chitarra e Adele alla batteria. Completa la formazione la voce di Lucia, che di mestiere insegna italiano. Il panorama culturale che è alla base del loro lavoro è ampio e denso, quasi programmatico: “Tereškova combatte contro il sistema neoliberista, la vacuità e il nichilismo dei tempi, il maschilismo imperante e il precariato sociale e intellettuale”.

Influenze sonore e culturali

L’idea alla base è quella di rivalsa, un invito ad alzare la testa e riuscire con le proprie forze ad emanciparsi dal punto di vista culturale. L’ispirazione deriva non solo dalla scena punk classica (le prime prove del gruppo includevano infatti cover di Misfits e Ramones), ma più precisamente dalla scena inglese di stampo anarchico rappresentata da Cockney Rejects e Crass, con i quali condividono “denti storti, tendenze alcoliche e musica diretta, senza troppi costrutti”. Musica che viene da un sentimento di rabbia sociale e che presenta anche influenze del punk hardcore, con influssi garage e new-wave, soprattutto nel suono della chitarra. Affascinati dall’estetica delle missioni spaziali URSS e dei suoi riflessi nel mondo del cinema, della fotografia e della grafica, la loro comunicazione è tutta ispirata alla poetica soviet degli anni ‘60-’70, anche nelle grafiche del disco, curate dallo studio Mendaze.

“L’Albumone”

Nel giugno 2024 Tereškova registra il primo lavoro discografico omonimo in presa diretta al CSA nEXT Emerson che lo ha co-prodotto. L’album (da loro definito “l’Albumone“) è uscito il 10 ottobre scorso e contiene nove tracce originali scritte e suonate live dalla band negli anni precedenti, tra centri sociali e varie occasioni pro bono, come nel caso del concerto in una delle stalle del Rifugio Agripunk. Ai loro concerti si poga: prediligono i live senza palco, in cui possono stare al pari del pubblico, anche nel mezzo quando possibile, oltre che vicini tra loro, in quanto “il punk va sentito anche col corpo”. Al pubblico offrono divertimento, una valvola di sfogo, ma vogliono anche proporre un discorso politico, una decostruzione di tanti valori sociali e individuali dati per assodati (emblematica in questo senso è la traccia “L’amore è un sentimento piccolo borghese”). Anche se nei testi c’è della rabbia e della violenza, questa è simbolica come frutto dei nostri tempi e va intesa come volontà di distruggere questo sistema per farne uno nuovo.

Segnate in agenda il 15 febbraio: ci sarà release party dell’Albumone proprio al nEXT Emerson di Sesto Fiorentino.

 

 

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