di Matteo Cristiano, Matteo Terzano

La rubrica nasce dall’idea di voler mettere a disposizione uno spazio specifico per la poesia e di dare voce a possibili autrici e autori che si cimentano in questo genere. L’immagine di una piccola finestrella sul mondo rende abbastanza bene l’intento che ci siamo prefissati.

L’Oblò

L’Oblò è un punto di osservazione generalmente ristretto e sopraelevato – ma non superiore – che può essere occupato da un solo volto, massimo due, dal quale si può guardare fuori furtivamente in maniera discreta. Tendenzialmente sfugge all’attenzione di chi si trova al di là della lente, però non è dotato di vetri fumé, come gli esclusivi veicoli NCC che sfrecciano nelle nostre strade, né di vetri a specchio come nelle sale interrogatori. Nonostante si trovi in una posizione elusiva, chi osserva da un oblò può essere a sua volta osservato. Il contatto visivo tra più soggetti è possibile, seppure particolare ed eccettuativo. La discriminante, come spesso accade, è anche la volontà di chi si trova dall’altra parte del vetro. Questi si deve voltare, deve voler mirare verso quello stesso oblò al quale noi di Lungarno ci affacciamo, deve voler guardarsi attorno e cercare, deve voler esplorare la realtà. Insomma, deve essere un altro oblò che come noi scruta tra gli anfratti nascosti del mondo, con caparbietà e fiducia, senza accontentarsi e con il desiderio di trovarsi e ritrovarsi.

Ecco chi stiamo cercando, e chi a sua volta sta cercando noi ci troverà lì, dietro al vetro de L’Oblò, in disparte, guardinghi, ma attenti a chi vorrà rispondere a questo invito di collaborazione e partecipazione.

Il tema: princìpi

La rubrica si concentrerà su temi che copriranno l’arco di tre numeri: ogni tre mesi, quindi, verrà rinnovata la call for contribution aggiornando il tema. Per questo primo trimestre volevamo accordarvi un po’ al nostro mood, quindi: princìpi. Con questa parola, volontariamente al plurale, vorremmo invitarvi a creare, riflettere, su tutto ciò che inizia, che comincia, che prende vita, che si avvia in modi misteriosi o espliciti, modificandosi o regredendo, innovandosi o conservandosi. Le forme dei principi, e ciò che può principiare, sono infinite, e noi vorremmo scoprire le vostre.

Linee redazionali

Per personalizzare maggiormente il contenuto, è importante allegare un file .png con la propria firma autografa digitalizzata, in modo tale da farla comparire in calce al componimento poetico. (La firma autografa sarà trattata nel totale rispetto della privacy del/della sottoponente. Il file sarà utilizzato esclusivamente per il fine esplicitato in questo documento).

I testi, per un massimo di tre, dovranno essere inviati alla mail [email protected].

Per la stesura e l’invio dei vostri testi vi invitiamo a seguire le linee redazionali indicate in questo documento. Le norme indicate valgono per testi in versi tradizionali, cioè senza variazioni dalla forma tipografica corrente nella redazione di testi a stampa. Per eventuali testi di carattere più ibrido tra linguaggi letterari e visivi, si tenga presente che il testo dovrà rientrare nella gabbia di testo del normale layout della rivista.

  • Formato file: .rtf
  • Carattere: Times New Roman, 12
  • Interlinea: 1
  • Indicare nome e cognome o, nel caso si voglia restare anonimi, esplicitarlo nel corpo della mail
  • Si possono inviare un massimo di tre testi, tra i quali ne verrà selezionato solo uno
  • I testi non devono superare i 20 versi
  • Se i versi sono più lunghi del margine della normale pagina tipografica, la parte finale del verso verrà riportata nel rigo successivo con allineamento a destra; il rientro occuperà comunque un rigo intero
  • Il titolo è facoltativo

Scadenza

Avete tempo fino al 10 gennaio 2025 per inviarci le vostre poesie. Per qualsiasi chiarimento non esitate a chiedere informazioni alla mail [email protected]

 

foto: Jan van der Wolf