Questo 9 novembre ha inaugurato la mostra Lori Lako – È da un po’ che non sogno di volare, a cura di Ilaria Mariotti presso il Centro Espositivo Villa Pacchiani a Santa Croce sull’Arno. L’esposizione è parte di un programma del Comune di Santa Croce sull’Arno, nell’ambito di Toscanaincontemporanea2024, in collaborazione con Crédit Agricole Italia e Associazione Arturo, ed espone opere realizzate dall’artista in occasioni diverse, ma appositamente pensate per Santa Croce sull’Arno.
La narrativa artistica di Lori Lako
Lori Lako, Pogradec-Albania (1991), è un’artista albanese che risiede da molti anni in Italia. Conosciuta per la sua arte che riflette sulla complessità dell’esistenza postmoderna, utilizza metodi multidisciplinari (fotografia, video, materia, suono) per trasmetterla, interrogandosi sulla sfera digitale e il suo apporto su eventi storici ed esperienze individuali. Le sue opere riguardano spesso racconti raccolti e memorie tramandate, con al centro in primis la storia dell’Albania, dalla dittatura, alla disgregazione del blocco sovietico e infine la ricostruzione dell’identità del paese. Anche l’immagine capitalista dei paesi occidentali viene spesso affrontata nella sua arte, vista come un miraggio di un benessere ambito, rivelando invece continuità e conflitti.
La mostra a Santa Croce sull’Arno
L’artista Lori Lako porta quindi le tematiche della sua arte a Santa Croce sull’Arno, in un’esposizione caratterizzata dalla presenza di 13 installazioni artistiche fotografiche e videografiche.
La mostra si apre con l’opera Is there any alternative? (2023), dove l’artista si interroga sulla comunicazione contemporanea, sull’utilizzo delle immagini e su questioni politiche e sociali. Spesso l’immagine è infatti manipolata e manipolatoria, raffigurata dalla presenza di cinque light boxes con le mani di un’interprete del linguaggio dei segni dalle unghie in fiamme, simbolo dell’assenza di un’alternativa al mercato attuale e al mondo capitalista. L’atto di dare fuoco alle unghie è ripreso inoltre da quello di una blogger che in una clip di Instagram rinnova la sua vecchia manicure a partire da questa azione.
Tra le altre opere esposte si cita inoltre W-here is Balkan? (2023) una videoinstallazione che riprende un gruppo di bambini che giocano a calcio con una palla su cui sono rappresentati i Balcani, presso il Palazzo della Gioventù e dello Sport di Prishtina (Kosovo), devastato da un incendio nel 2000 e da allora utilizzata come parcheggio. I bambini, calciando la palla lontano da loro, esprimono la diversità, l’instabilità e l’ampiezza di un territorio complesso come quello balcanico.
Infine l’opera Woven Echoes (2024) che Lori Lako ha realizzato appositamente per Santa Croce sull’Arno scaturita dai dialoghi tra l’artista e alcune donne di origine albanese che vivono nel territorio. L’artista ha cercato persone che avessero ancora in casa manufatti come arazzi, ricami, lavori all’uncinetto realizzati in Albania, e che hanno deciso di portare con loro. L’opera mette in scena quindi racconti di viaggio, di migrazione e di vita, riscrivendone la storia personale e le vicende più intime, i desideri e le vicissitudini, e proiettandole in una sfera collettiva. Una mostra quindi che invita a riflettere sull’attualità e sulle dinamiche politico-sociali odierne.
INFORMAZIONI UTILI
La mostra sarà visitabile fino al 15 dicembre 2024.
Orari: dal venerdì alla domenica ore 16:00-19:00
Ingresso libero
www.villapacchiani.it
https://www.instagram.com/lori_lako/
Photo credits: Lori Lako, Comune di Santa Croce sull’Arno