Mostri inquietanti, fantasmi, oggetti che prendono vita, animali mutaforma. Sono i protagonisti di Yōkai. Mostri, Spiriti e altre inquietudini nelle Stampe Giapponesi, la nuova, sorprendente, mostra allestita negli spazi espositivi del Museo degli Innocenti dal 13 giugno al 3 novembre 2024, che propone uno sguardo innovativo alla cultura giapponese del XVII e XVIII secolo attraverso stampe inedite, libri rari, maschere, armature dell’epoca prestate dal Museo Stibbert.
Il Giappone dell’epoca Edo
Siamo in piena epoca Edo, il periodo che durò oltre due secoli (1603-1868) in cui la famiglia Tokugawa ottenne lo shogunato, il massimo potere politico e militare. Un’epoca di pace e stabilità in cui il Giappone era guidato da un’aristocrazia ormai decadente e caratterizzata dalla politica del sakoku, il “paese chiuso”, volta a impedire qualsiasi contatto con l’occidente.
In questo contesto l’arte giapponese ha vissuto un periodo di grande fioritura, e sono di questi anni le opere (come La grande onda di Hokusai) che tanta influenza avrebbero avuto anche sull’arte degli impressionisti francesi e di pittori come Van Gogh e Gauguin.
I mostri e gli spiriti del Sol Levante
Il fermento culturale di questi anni vede come protagonisti gli Yōkai, le creature che da sempre popolano la tradizione e le credenze popolari giapponesi, il paese delle ottomila divinità, di per sé predisposto alla proliferazione di mostri, spiriti, mutaforma, demoni e innumerevoli creature magiche e fantastiche. La mostra riunisce moltissime opere dell’epoca Edo che celebrano miti, leggende e l’irrompere del soprannaturale nella vita quotidiana: le bellissime xilografie policrome su carta di gelso sono accompagnate dal racconto delle leggende che mostrano, per permettere una completa immersione in una cultura così lontana da noi sia nel tempo sia nello spazio.
Senza esserne consapevoli, già conosciamo molte di queste leggende grazie alle rivisitazioni contemporanee della cultura popolare nipponica: gli yōkai sono protagonisti di moltissimi manga e anime famosissimi in occidente, come Dragon Ball, Pokemon o i film di Miyazaki Pom Poko e La città incantata.
100 candele e 100 storie del terrore
Oltre alle stampe e alle armature, è possibile entrare nello spirito dell’epoca grazie alla sala delle 100 candele, un’esperienza immersiva che rievoca la più leggendaria prova di coraggio dei samurai, un rituale che iniziava dopo l’ora del tramonto e vedeva i samurai riunirsi in una stanza illuminata dalla luce di cento candele. Ognuno di loro doveva raccontare ai compagni una storia popolata di yōkai, con l’obiettivo di testare il loro coraggio spaventandoli a morte. Al termine della storia, chi l’aveva narrata doveva alzarsi, spegnere la candela di una lanterna, prendere uno specchio e specchiarvisi nell’angolo più lontano dagli altri: l’oscurarsi progressivo della stanza accompagnava la narrazione di racconti sempre più spaventosi e carichi di suspense. Allo stesso modo, la mostra permette ai visitatori di ascoltare spaventosi racconti con protagonisti gli yōkai in una sala buia e circondata da specchi che ricostruisce il rituale delle candele.
Yōkai. Mostri, Spiriti e altre inquietudini nelle Stampe Giapponesi non è solo una mostra ma una vera e propria esperienza immersiva, che permette di entrare in contatto con una cultura affascinante e lontana da quella occidentale, oltre che di conoscere i demoni e gli spiriti che hanno ispirato i più famosi anime giapponesi.
La mostra, ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, è curata da Paola Scrolavezza, tra le massime nipponiste in Italia, direttrice del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture moderne dell’Università di Bologna, e Eddy Wertheim, direttore della Japanese Gallery Kensington di Londra.
Per ulteriori informazioni: www.mostrigiapponesi.it