Jacopo Mazzei, amministratore delegato di Rdm, consigliere della Fondazione Palazzo Strozzi, ha parlato di “smarcare Firenze dal Rinascimento”: cosa intendeva con questa proposta?

“Firenze dovrebbe affiancare al patrimonio che tutto il mondo ci invidia, un’offerta di contemporaneo in modo da completare la proposta e aumentare la capacità attrattiva della città”. 

Cosa potrebbero fare i grandi musei in termini di progettualità?

“Pur se gestiti meglio rispetto al passato, non sono in grado di far vivere l’esperienza straordinaria che le nostre collezioni potrebbero offrire, a causa di aspetti tecnologici e per ragioni di capienza. Gli ingressi sono limitati, non abbiamo creato dei percorsi ad hoc: basti pensare all’uscita degli Uffizi e alla Loggia di Isozaki”.

È per questo che sostiene l’importanza dei grandi eventi come sta facendo Palazzo Strozzi?

“Siamo stati coraggiosi a lanciarci anche su tematiche dove dicevano che non c’era mercato. Se il Covid ce lo permetterà, abbiamo mostre molto importanti in programma a Palazzo Strozzi. Un grande evento ti permette di avere una visione più profonda di un artista, oltre a creare un indotto importante per la città, mentre la semplice visita della collezione in un museo non ti offre tutto questo. Oggi la gente cerca questo tipo di esperienze”.

Cos’altro potrebbe fare la città per la ripartenza post Covid?

“Puntare su un calendario di grandi appuntamenti internazionali che si affianchino a Pitti e alla Biennale dell’antiquariato, promuovere un intrattenimento che non sia la solita movida di strada. A livello di formazione penso a un’offerta universitaria di livello, con master di alto profilo e un polo ad hoc su tematiche di cultura umanistica”.