di Fabio Ciancone

Al numero 12 di via Santa Reparata, dietro i cancelli (spesso chiusi) di un ex convento, il cui chiostro è attualmente bene comune della cittadinanza di Firenze, da dieci anni la Polveriera porta avanti le proprie attività di mutualismo, socialità, sport. L’occupazione, che svolge le proprie attività al primo piano del complesso, in spazi considerati vuoti e inutilizzati dai documenti con cui la Regione Toscana sta preparando i lavori di ristrutturazione dell’intero edificio, porta avanti invece attività come la palestra popolare, corsi di meditazione e teatro, pasti sociali e molto altro. Di rilevanza storica sono anche i murales che decorano i corridoi esterni del chiostro, dove artisti come jarymane, Miles e HOPNN hanno lasciato le loro tracce a partire dagli anni Sessanta.

Da giovedì 23 maggio a domenica 26 la Polveriera festeggerà i suoi 10 anni di attività. La prima giornata sarà dedicata al dibattito sull’utilizzo consapevole degli spazi comuni e autogestiti, tenendo al centro il progetto politico e sociale della Polveriera; nelle altre ci si dedicherà rispettivamente all’arte e allo sport; alla cura degli spazi, con una giornata di pulizie aperte degli spazi e cura dell’orto della Polveriera a cui seguirà un cineforum; a una parata per le strade del quartiere, che confluirà in un concerto all’interno del plesso.

Queste giornate saranno dedicate alla sintesi di 10 anni di lavoro all’interno di uno spazio che altrimenti sarebbe rimasto inutilizzato”, ci dice Julia, militante e membro dell’assemblea. “Questi spazi non devono morire, come accadrebbe inserendo al loro posto degli uffici. La socialità è un diritto di ogni cittadino, soprattutto in uno spazio considerato bene comune della città. C’è chi considera le nostre attività “degrado”, per noi invece il danno vero per questa città sono i piccoli negozi che chiudono e la frammentazione del tessuto sociale.