di Eleonora Chiarugi
Benedetti siano i “Fiori e Baci”, il nuovo singolo dei Manitoba, uscito il 22 marzo 2024 in collaborazione con Stefano Edda Rampoldi. Il pezzo è un estratto del nuovo album “Numero zero”, che suoneranno in anteprima questo sabato 6 aprile al Glue di Firenze.
I Manitoba, il duo toscano, torna con un brano dalle atmosfere dolci, ma scure, taglienti, “lisergico”, come affermano i Manitoba nell’intervista che abbiamo fatto loro.
Bentornati, eravamo davvero curiosi di ritrovarvi con i vostri lavori sulla scena. Come è trascorso questo tempo fatto di live, di scrittura e di lavoro per un nuovo ritorno, l’inizio di un altro ciclo per i Manitoba?
Non ci siamo mai davvero fermati, abbiamo sempre suonato. Ma di certo il 2023 è stato anche un anno di riflessione, con due eventi in particolare che lo hanno segnato. Abbiamo aperto due concerti dei Verdena e abbiamo scritto una canzone con Edda. A partire da queste due esperienze ci siamo detti: è arrivato il momento di fare quello che ci pare, nella musica e nella vita!
Cambiano i colori, cambiano i social, voi siete cambiati? E perché?
I social sono un problema e una risorsa nello stesso tempo. Noi adesso ce ne freghiamo il più possibile: nel senso non pensiamo a fare numeri ma solo a mettere belle foto, bella musica e bei video. Vogliamo usare i social per far conoscere la nostra arte e non per venderci. Prima forse non eravamo così sicuri di come usare i social, adesso sì.
Dopo aver intervistato Edda, si capisce che emana una certa aurea, disarmante, a partire anche solo dalla sua voce. È un artista circolare, che non ha né un inizio né una fine. Com’è stato lavorarci insieme?
Edda sta male: è insicuro, fragile e per questo potentissimo. Spazza via ogni certezza. Ne avevamo bisogno, era necessario per noi avere un incontro come quello che abbiamo avuto con lui. Ritrovare quella fragilità insieme a lui ci ha fatto ritrovare noi stessi.
Nella scrittura non c’è solo Edda, ma troviamo anche Walter Somà. Edda, Somà, Manitoba è un trittico spesso, “tosto” al morso, complesso. Com’è stata questa esperienza?
La scrittura è sempre privata. Edda e Somà avevano indagato la loro scrittura tra di loro, noi Manitoba abbiamo risposto con le nostre idee, poi abbiamo messo insieme le cose migliori ed è nata la canzone. La complessità in realtà in questo caso è stata naturalità: tutto si è svolto con sincerità e fiducia nelle capacità dell’altro.
Per quanto riguarda la produzione vediamo Luca Bossi e Simone Galassi. Cosa troviamo nella struttura del pezzo a livello musicale, rispetto alle precedenti?
La provincia crea dipendenza, lo studio di Luca Bossi è un’oasi in un paesaggio industriale della provincia lombarda, grazie a quello studio ma sopratutto alla sensibilità di Luca e all’aiuto da co-produttore di Simone si è creato uno spirito di squadra.
La lavorazione e la registrazione è avvenuta in uno studio nella provincia lombarda. Cosa dà una dimensione di questo tipo rispetto alla città?
Essere in provincia ha aiutato ad avere meno distrazioni, ma devo dire che con questa squadra avremmo potuto essere ovunque. La squadra è quello che conta, il resto è solo contorno.
A volte è più difficile studiare un singolo che un album intero. Entrando dentro al pezzo ritorna il verso “Nessuno ha bisogno di grazia e di dio”: l’attimo, l’averlo vissuto, o semplicemente sentire addosso la potenza di questo e del suo ricordo, è molto più benedetto? Cosa sono i fiori? Cosa i baci? Un insieme di immagini dolci con una punta di “veleno”. Un pezzo viscerale, fatto di tante nostalgie.
Bella descrizione! Come ti direbbe Edda: ognuno ci vede quello che vuole. Il mix tra parole e linee vocali non si può spiegare si può solo vivere e ascoltare. Non ti posso dire altro che questo: quando cantiamo quel verso che hai citato ci vengono i brividi, e questo ci basta. Speriamo che possano venire anche agli ascoltatori!
Per il 2024 uscirà il vostro nuovo album “Numero Zero”, cosa ci aspetta?
Numero Zero si chiama così perché lo zero è sia nulla che infinito. Così ci sentiamo noi: nulla e infinito, sulla soglia della fine ma anche ad un nuovo inizio. Abbiamo forza, e per la prima volta sentiamo di avere le capacità di fare la musica come ci piace davvero. Sono 8 tracce di rock lisergico e istintivo, con melodie ispirate ai Beatles e David Byrne. Ci abbiamo messo tutto quello che avevamo. Sarà l’inizio di una nuova vita per noi.
Avete un episodio particolare che vi va di raccontare, avvenuto durante il periodo di registrazione?
Una canzone è nata grazie a un ubriacone del bar accanto allo studio. Ha detto: “ È quasi l’ora di andare al bar e sono ancora al bar”. Quella frase è diventata l’inizio della canzone più importante del nuovo album.
Com’è andato il live all’Arci Bellezza? Siete pronti adesso per la data di Firenze al Glue il 6 aprile?
Il Bellezza e il Glue sono posti magici: ce ne sono rimasti pochi in Italia. Piccoli ma accoglienti e riservati alla musica live… dobbiamo sostenerli! Siamo carichissimi, non vediamo l’ora di suonare ancora i nuovi pezzi, a Milano è stato bellissimo a Firenze lo sarà ancora di più. Suoneremo tutto l’album in anteprima!
Potete inviare un saluto alla “Manitoba” ai lettori di Lungarno?
Non c’è altro da dirvi: venite a sentire come suoniamo, la band è carica e noi ancora di più. Vi aspettiamo.
Grazie ragazzi, ci vediamo il 6 aprile al Glue!
6 APRILE 2024 – GLUE ALTERNATIVE CONCEPT SPACE
Manitoba live opening Simone Galassi + Lucido
Aftershow Dr. Lorenz djset
Ingresso gratuito per i soci Glue/US Affrico
(costo della tessera annuale 15€)
INFO: https://www.facebook.com/events/435489545545654