di Vittoria Brachi

L’apertura all’altro è sempre contagiosa e Sant’Orsola ne ha beneficiato con l’inaugurazione estiva della mostra, Oltre le mura di Sant’Orsola, che ha dato inizio a un ciclo di esposizioni straordinarie che vede attualmente, e fino al primo ottobre, gli spazi dell’ex convento aperti in una narrazione iniziata come esperimento in estate.

Sant’Orsola, Ruce

Una narrazione a doppio filo

La programmazione si è concentrata sui due artisti Sophia Kisielewska-Dunbar e Alberto Ruce, organizzata dalla curatrice Morgane Lucquet Laforgue, in armoniosa continuità con quanto era stato esposto tra giugno e luglio. Le opere presenti sono site-specific, un rimando, ovviamente, all’importanza di Sant’Orsola come edificio capace di produrre idee e progetti inediti, centro culturale e di sperimentazione artistica. I due artisti mostrano in questo mese il “dietro le quinte” dei loro lavori. Il trittico inedito di Kisielewska-Dunbar, Dream of the Virgin, si basa sulle antiche pale d’altare che adornavano il convento, immaginando una contro-narrazione al femminile. Alberto Ruce ha deciso di mostrare nuovamente la sua installazione in una forma alternativa: il visitatore, così, può entrare maggiormente in contatto con l’opera che era sospesa sul soffitto dell’antica chiesa. Anche qui il coinvolgimento della figura femminile è fondante per il suo lavoro: l’artista coinvolge donne del quartiere per realizzare un murales e teleri che si ispirino all’ultima parte della vita di Lisa Gherardini, colei che – si suppone – fu la famosa modella di Leonardo per la Monna Lisa, accudita in queste mura dalla figlia monaca.

Opera Ruce in Spezieria

Cinque giornate di cultura e sosteniiìbilità

Dall’11 al 15 settembre Sant’Orsola ospita Le Case: mondi possibili, un ciclo di incontri, letture, teatro, a cura della compagnia Murmuris e in collaborazione con Sant’Orsola, che accompagnerà i visitatori nell’edificio per una settimana e a titolo completamente gratuito. Si apre il ciclo con le visite guidate all’edificio e si prosegue con Le case del malcontento, lettura scenica a cura di Murmuris/Atto Due, adattamento del romanzo di Sacha Naspini in cui l’inferno che non salva è racchiuso nel piccolo borgo maremmano “Le case” e ci mostra la parte più oscura di noi. Fa da contraltare verso la salvezza Questo matrimonio non s’ha da fare, lettura scenica interpretata da Monica Bauco che invita a non perdere la propria umanità in cerca dell’affermazione dei propri diritti, in un atto di coraggio impersonato dalla piccola protagonista. Segue la presentazione del libro La Cupa di Mimmo Borrelli, incentrato sulla società contemporanea che naviga alla deriva nell’odio di massa, il cui protagonista è un moderno abitante del sottosuolo dostoevskijano. Almeno nevicasse è il titolo del laboratorio e performance a cura di Francesca Sarteanesi; il percorso si incentra nella ricerca di dettagli non considerati, parole, frasi e sensazioni sfuggite per costruire una maglia, letteralmente, nuova, votata al cambiamento. Conclude il ciclo la talk La città sostenibile, in cui ci si interroga sugli aspetti di accoglienza e inclusività delle nostre metropoli partendo proprio dalla rinascita di Sant’Orsola.

Insomma, la struttura, dopo dieci anni di chiusura ha deciso di farsi notare nel panorama culturale fiorentino, coinvolgendo tutti gli aspetti delle arti. Una vera e propria opera d’arte totale!

 

Per maggiori informazioni:

Museo Sant’Orsola
Firenze

OLTRE LE MURA DI SANT’ORSOLA
Dal 02 settembre al 01 ottobre 2023.
Dal giovedì alla domenica: 09 -19
Ingresso gratuito

Le case: mondi possibili
11.09 – 15.09.2023
Ex convento di Sant’Orsola, Firenze

 

photo credits: Museo di Sant’Orsola