di Asia Neri e Martina Pozielli
Lumen Firenze è un polo culturale gestito da Icche Ci Vah Ci Vole, Associazione di Promozione Sociale che nel 2020 ottiene l’affido diretto di un immobile di proprietà pubblica nell’area del Parco del Mensola (Quartiere 2, Firenze) garantendone la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Abbiamo parlato con Antonio Bagni e Alessandro Bezzi – rispettivamente Presidente e Segretario di ICVCV A.P.S. – per approfondire le criticità riscontrate nei due anni di gestione e capire cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi.
Una visione imprenditoriale ostacolata dalle normative
«Lo vedete il tatuaggio che ho sul polso? È il simbolo di Michael Jordan, il film più bello della mia vita è stato il documentario sulla sua carriera, The Last Dance. Quindi inizierei da qui, perché per Lumen l’estate 2023 sarà la last dance». Esordisce così Antonio Bagni per introdurre la condizione di urgenza e incertezza affrontata negli ultimi mesi dall’Associazione.
Sono tante le ragioni per cui l’estate 2023 potrebbe essere l’ultima di Lumen: una delle questioni di maggiore rilievo riguarda l’alto margine di rischio delle principali cariche associative che, per statuto, sono chiamate a garantire in solido il bilancio dell’Associazione di Promozione Sociale. Nell’estate 2022, ICVCV ha mosso ca. 350.000€, un indotto economico sufficiente ad assumere 8 persone con un salario minimo di 8 euro/ora e retribuire 15 consulenti per il loro contributo professionale, oltre che a svolgere importanti opere di manutenzione ordinaria e straordinaria come l’installazione di un nuovo impianto elettrico. Non sufficiente a retribuire per il loro lavoro i membri del nucleo Direttivo, compresa la direttrice artistica e la responsabile dei laboratori, e a pagare le ore di lavoro volontario dei membri del CdA.
La strada per la sostenibilità – economica e umana – richiede anche una visione imprenditoriale che un ente del Terzo Settore non può garantire e «per questo è una last dance. Se queste condizioni non cambiano la futuribilità di Lumen è chiaramente zoppa, come fai a progettare in questa condizione? Noi abbiamo sbagliato perché abbiamo preso con troppo entusiasmo il progetto senza preoccuparci di gestirlo a livello normativo. Abbiamo cambiato lo statuto perché non facciamo più un festival di quattro giorni, siamo cresciuti ed è giusto che lo statuto cambi e che cambino le responsabilità».
“Oltre alla revisione del proprio statuto emerge la necessità di affiancare all’APS un ente terzo, per gestire un bene di proprietà pubblica mitigando i rischi economici, ammortizzando gli investimenti e pianificando meglio un progetto di lunghissimo respiro ed enorme complessità.”
L’ingiunzione di pagamento al Presidente Antonio Bagni e il nuovo Piano Operativo Comunale
Unitamente a questo, nel novembre 2022 il Presidente Antonio Bagni riceve a casa un’ingiunzione di pagamento relativa a un’occupazione illecita di sei ore del suolo pubblico del 22 agosto 2019 per lo svolgimento del festival Copula Mundi. La sanzione di 148.756€ ha innescato un circolo vizioso di ritardi nel saldo di contributi che l’associazione attendeva nei mesi invernali per pagare alcune fatture; dopo quattro mesi emergenziali, i contributi pubblici attesi sono stati erogati a seguito della sospensione dell’ingiunzione di pagamento per la quale Antonio Bagni è attualmente in trattativa.
L’altra questione di forte criticità riguarda il Piano Operativo Comunale (POC) che è stato presentato dal Comune di Firenze lo scorso 13 marzo e per il quale enti, cittadini e cittadine potranno presentare le proprie osservazioni entro il 10 giugno. Il POC presenta due condizioni che metterebbero in dubbio la futuribilità del progetto di rigenerazione immaginato da Lumen: il mancato consenso nel concedere il cambio di destinazione d’uso dell’immobile che attualmente non è utilizzabile per le attività associative di ICVCV; il nuovo parcheggio scambiatore autostradale che, con 750 nuovi posti auto, metterebbe a rischio l’area dell’oliveta e quella dedicata all’apicoltura.
Estate 2023, le ultime danze di Lumen? Riapertura, trasformazioni e nuove soluzioni
L’estate 2023 è dunque quella delle ultime sperimentazioni e delle grandi risposte: Lumen sarà in grado di trovare soluzioni sostenibili e di lungo periodo? La stagione riprende dall’1 giugno fino al 6 agosto, per poi riaprire dal 30 agosto al 3 settembre per la IX edizione del festival Copula Mundi. Lo spazio di via del Guarlone sarà aperto dal martedì alla domenica con una serie di cambiamenti che, seppur invisibili, veicolano scelte simboliche sul piano politico e sociale. La programmazione artistica e culturale si preannuncia ricercata ed eterogenea; gli eventi ricorrenti lasciano spazio a festival e rassegne tematiche, utili anche a responsabilizzare partner, ricercare sostenibilità economica e aumentare l’impatto sociale. Non ci sarà più un’area ristorante “a sé stante” ma «uno spazio di socialità diffusa, ancora più aperto e fruibile, per favorire l’incontro informale tra persone e gruppi», ci spiega Alessandro Bezzi, ricordando anche la scelta di mantenere a tessera a 5€ per nucleo familiare: un modo per assicurare la massima accessibilità allo spazio e alle sue attività. Lumen dedicherà infatti una parte dei ricavi alle attività guidate da varie professionalità, come quelle portate avanti dai facilitatori di Codesign Toscana, che guideranno il processo aperto che consentirà ai cittadini di costruire il futuro di Lumen. «Vogliamo dare a tutti la possibilità di presentare progettualità per Lumen, perché è uno spazio per la comunità. Questo è quello che sta già avvenendo, grazie al contributo (riconosciuto e retribuito) di avvocati, architetti, urbanisti e altri professionisti. E il 14 giugno rilanciamo con un evento di portata nazionale sul tema dell’accesso al credito per il Terzo Settore».
L’evento del 14 giugno rivolto a cittadini e Enti del Terzo Settore
Mercoledì 14 giugno infatti Lumen ospiterà un dibattito aperto alla cittadinanza con ospiti di portata nazionale: parteciperanno rappresentanti dell’impresa sociale Variabile K, Talent Garden, il Museo dei Cinque Sensi di Sciacca, Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), il giornalista Emilio Casalini di Generazione Bellezza. Sarà un’occasione importante per discutere le criticità che si trovano ad affrontare enti senza scopo di lucro nel reperire risorse, accedere a finanziamenti e sviluppare progettualità di lungo periodo; per uscire quindi da una logica assistenzialista. Per farlo, «il Terzo Settore deve attivare un dialogo con la Pubblica Amministrazione che lo renda un partner affidabile, responsabile e libero di sperimentare nuove pratiche di rigenerazione urbana e sociale», spiega Alessandro Bezzi, che invita tutta la città di partecipare alla costruzione del futuro del Lumen, a immaginare nuove strade, a collaborare e prender parte al significato di uno spazio aperto a tutti, che vorrebbe aprirsi ancora di più. Per conoscere le progettualità di Lumen Firenze per la stagione 2023 vi consigliamo di seguire il canale IG o di fare riferimento al sito internet.