“Crediamo con tutte le nostre forze che leggere sia una passione che può aiutarci a comprendere la realtà. Leggere aiuta a pensare, ad approfondire, a diventare consapevoli”.

Al via a giugno la seconda edizione de La città dei lettori che, dal 7 al 9, verrà ospitata nell’unicità delle architetture di Villa Bardini. Ospiti come Luca Scarlini, Michela Murgia, Fabio Canino, Elena Stancanelli (per citarne qualcuno, oltre ai nostrani Vanni Santoni e Marco Vichi) si alterneranno a ritmo cadenzato per parlare non solo della scrittura, ma anche della lettura in tutte le sue sfaccettature.

Il termine “ritmo” appare fondamentale per comprendere la filosofia che sottostà alla costruzione di queste giornate: un ritmo lento, ragionato, profondo, in grado di accompagnare chi parteciperà come spettatore ad una interiorizzazione delle parole, con la calma di cui queste hanno bisogno. Parlando con Gabriele Ametrano, direttore del festival, è proprio questo uno dei punti su cui ci siamo soffermati, il ritmo, il tempo lento per assaporare gli interventi delle varie giornate.

L’intento è quello di non far affannare il lettore che tenta di rincorrere incontri sovrapposti e al contempo interessanti, ma quello di farlo accomodare nel suggestivo giardino della villa per godersi riflessioni e racconti con la vista di Firenze.

Tra le novità di quest’anno spicca la presenza di alcune riviste non solo di Firenze ma da tutta Italia; questo perché sempre più si sente il bisogno di sottolineare l’esistenza ma soprattutto la coesistenza delle diverse forme d’espressione della lettura. La città dei lettori non deve essere un contenitore, ma l’artefice di una relazione tra diversi individui con interessi differenti per evidenziare lo scopo ultimo della cultura: unire, non dividere.

Concetto quanto mai più urgente, a mio parere, per i tempi che corrono.

Villa Bardini vuole essere per i tre giorni di giugno che ospiteranno il festival una sorta di luogo immaginario dove le persone stanno bene e in cui possano condividere uno scopo comune: leggere.

Da lettore e scrittore che abita Firenze, che la vive nelle sue contraddizioni quotidiane ma anche nelle sue più profonde bellezze, non solo quelle rinascimentali, avvertivo l’esigenza che la città di Dante trovasse i suoi spazi per essere considerata anche un punto di riferimento per la cultura letteraria contemporanea. Con questo progetto ambizioso l’associazione culturale Wimbledon sta tentando di riunire tutte le realtà culturali coesistenti a Firenze che troppo spesso marcano i loro confini e la loro eterogeneità e che per qualche giorno riusciranno a mostrare anche al resto dell’Italia quanto c’è a Firenze e quanto Firenze stessa sia di ispirazione. Con la serata dedicata al Premio Strega e le due mattine dedicate ai workshop con la Lonely Planet, con la campagna di crowdfunding che mira alla sensibilizzazione nei confronti dell’ambiente e alla consapevolezza del proprio ruolo nel mondo, La città dei lettori vuole connettere il capoluogo fiorentino anche con il resto di tutta la penisola.