“Creare un ambiente fecondo per la ricerca e la sperimentazione tessile nel campo dell’arte e del design e fornire una base internazionale per attività di networking all’interno del settore tessile”. È questa la missione che si sono poste Tessa e Arianna Moroder per il loro progetto, nato nel 2016, che prende il nome di Lottozero.
La realtà è sorta presso lo spazio nel macrolotto zero di Prato che le due sorelle hanno ereditato dal nonno e che in passato era un magazzino alimentare. Dunque, una sorta di – per usare le parole di Tessa – “rigenerazione urbana al contrario” perché in fondo si sa, a Prato, i magazzini che oggi sono stati recuperati e destinati ad altro uso, un tempo ospitavano, in prevalenza, i telai per la produzione tessile.
Nonostante, quindi, un pizzico di controtendenza e le iniziali incertezze, è proprio la fiducia nelle potenzialità del distretto tessile pratese e nella rinascita della produzione italiana ed europea in ottica sostenibile e su scala locale che ha dato avvio a questa realtà. Le numerose richieste di residenza da parte di designer, artisti e chiunque abbia interesse nella materia tessile che arrivano giornalmente non fanno altro che confermare la giusta direzione dell’attività, di cui sono membri fondamentali anche Alessandra Tempesti ed Elena Ianeselli.
Ma cosa si fa a Lottozero? Da una parte vi sono le attività legate all’hub creativo di cui fanno parte il laboratorio per la sperimentazione, la prototipazione e la piccola produzione, il co-working e lo spazio espositivo, animato periodicamente con allestimenti di mostre temporanee; dall’altra le attività di consulenza, formazione e creazione di rete e connessioni – e per questo è fondamentale il legame con Prato – per gli artisti e i designer ospitati in residenza. Lo scopo è quello di portare giovani creativi a contatto con i brand locali e sostenerli in tutte le fasi del loro lavoro, dalla consulenza, al disegno, alla produzione. Tra gli artisti che hanno collaborato con Lottozero troviamo Claudia Losi, Alice Ronchi, Virginia Zanetti e Anna M. Rose.