di Martina Pozielli

Anticonvenzionale, underground, a tratti psichedelico. Exit Enter si presenta stavolta in una nuova veste, mostrandoci ciò che ancora di lui non avevamo visto, e lo fa – non a caso – alla Street Levels Gallery (via Palazzuolo, 74 AR), un luogo che da sempre si occupa di provocare il pubblico e “abbattere quei limiti narrativi e stereotipici esistenti tra lo spazio pubblico e quello privato, tra la strada e il luogo espositivo”.

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Leonardo Chiarabini – Allestimento Exit Enter. The sign beyond the signature

Il segno oltre la firma, il mondo intimo oltre la street art

Inaugurata il 3 marzo e patrocinata dal Comune di Firenze, la mostra dedicata ad Exit Enter dal nome “Exit Enter. The sign beyond the signature” si protrarrà fino al 1º aprile 2023. Si tratta di un’occasione unica per scoprire la parte più intima e privata dello street artist livornese, noto soprattutto per il suo iconico omino che colora i muri di Firenze. In questo progetto, la scelta curatoriale dei due soggetti in gioco – l’artista da un lato e la galleria dall’altro – è stata quella di distaccarsi dal personaggio urbano per lasciare spazio proprio a ciò che i cittadini delle strade di Firenze non hanno mai conosciuto.

“The sign beyond the signature”, infatti, rivela l’identità sommersa dell’artista, il suo segno inconscio, gli aspetti che finora sono stati coltivati e protetti tra le mura del suo studio e che ora potranno essere guardati da chiunque vorrà farlo, compiendo pienamente il senso della dicotomia ExitEnter:

Le opere, dopo dieci anni, sono uscite dallo studio per entrare nello sguardo altrui. L’arte di Exit Enter, che ha sempre abitato l’esterno, entra nell’intimità di una galleria, permettendo a noi spettatori di fare lo stesso, cioè entrare in contatto con ciò che l’artista ha sempre tenuto per sé.

The sign beyond the signature, Exit Enter

The sign beyond the signature, Exit Enter

L’universo creativo di Exit Enter tra suono e segno

Caratterizzata da 19 pezzi unici, numerosi disegni e quattro serie di opere, la mostra si propone quindi di far emergere l’intero universo creativo di Exit Enter, che esplora il suo modo di percepire e rappresentare il mondo che lo circonda. La natura dello street artist, quindi, si riconferma e non viene tradita. Ancor di più perché il linguaggio che Exit Enter attinge anche dall’universo della cultura rave e underground, nonché da mondi ludici, contorti e a tratti disturbanti.

Il segno è l’elemento costitutivo della produzione di Exit Enter e in ogni sua manifestazione – tratto, schizzo e graffio – è possibile rintracciare una sorta di ritmo peculiare. Il suono con i suoi riferimenti culturali sono elementi caratterizzanti delle opere: la musica tekno, la cultura rave, i muri di casse dei free party segnano opere come “Tempi moderni”, “Metropolis” e la serie “Cantieri aperti” con le sue ambientazioni decadenti, ma anche il ricordo di Rosignano Solvay, la sua città natale, con la grande fabbrica di bicarbonato, influenza fortemente il suo immaginario urbano portandolo al distopico.

Fuga interiore, Exit Enter

Fuga interiore, Exit Enter

La purezza del bianco e nero e l’emotività del colore: l’universo artistico di Exit Enter

La scelta di ricorrere principalmente al bianco e nero restituisce al segno la sua essenza più pura. Questo binomio cromatico viene però interrotto a volte dall’uso di colori primari e secondari, come ne “Nuvola rossa”, “Golden Bridge” e “Missing Lock”, dove il rosso conferisce al segno un’emotività impulsiva ed esasperata.

“L’ombra della luce”, “Vita emozionale” e soprattutto “Fuga interiore” richiamano invece un immaginario ancestrale. Quest’ultima i particolare rappresenta l’opera manifesto di Exit Enter: l’iconico “omino” urbano, svincolato dalla sua estetica pop, si fonde con la ricerca artistica più istintiva dell’autore. La figura umana stilizzata e flessuosa si muove in un paesaggio indeterminato e si allunga verso l’orizzonte infinito, mentre la sua ombra sulla tela sembra tentare di uscire dal quadro e di tornare sulla strada.

“Exit Enter. The sign beyond the signature” rappresenta quindi un’occasione unica per scoprire la parte più intima e personale di Exit Enter, permettendo al pubblico di accedere a un mondo finora tenuto nascosto.

 

Exit Enter. The sign beyond the signature
fino a sabato 1º aprile, dal martedì alla domenica, in orario 10-13 e 15-19
Street Levels Gallery (via Palazzuolo, 74 AR)

Info: www.streetlevelsgallery.com/the-sign-beyond-the-signature/