di Tommaso Chimenti
Finalmente si entra nel vivo delle stagioni fiorentine. Ha anche riaperto il Teatro del Sale dopo la pandemia e la scomparsa dello chef-scrittore Fabio Picchi. Se Putin si dà una calmata forse torniamo a una sorta di normalità. Intanto al Teatro di Rifredi arriva una ventata di sicilianità con due gruppi carnali, viscerali che fanno della parola “tagliente” e dell’uso del corpo la loro cifra. Ecco prima Emma Dante con il nuovo “Pupo di zucchero” (4-5) che parte proprio dalla Festa dei Morti con il protagonista che, per onorare i defunti, crea con acqua, farina e zucchero una statuina dalle sembianze umane rievocando e riportando alla sua tavola gli scomparsi della propria famiglia.
Il secondo invece sono i Vucciria Teatro che qui portano “Immacolata Concezione” (17-19) con le loro tipiche atmosfere tra il sacro e il profano. Qui il climax è retrò con una prostituta innocente e santa che fa impazzire gli uomini con la sua aura, il suo calore, la sua bontà e ingenuità senza alcun coinvolgimento fisico: un miracolo.
Al Teatro della Pergola un grande attore come Fabrizio Bentivoglio sarà catapultato tra le parole eterne ed evergreen di Ennio Flaiano con “Lettura Clandestina” (22-27). Rileggere gli articoli di Flaiano ci fanno capire quanto lo scrittore e intellettuale fosse avanti nel tempo e quanto, forse, i tempi tornino e ritornino ciclici, soprattutto nei difetti italici innati e congeniti del nostro Popolo.
Altro grande interprete del nostro teatro e del nostro cinema è Silvio Orlando che al Teatro Puccini sarà con “La vita davanti a sé” (8-11) la storia di un bambino arabo cresciuto da un’anziana prostituta ebrea che adesso fa abortire le sue colleghe più giovani. Vite disagiate ma anche colme d’amore tra ironia e dramma in quest’incrocio tra religioni, età, ceto. La vita è più forte dell’odio.