Al Teatro Cantiere Florida, nei giorni di venerdì 1 febbraio e sabato 2 febbraio, andrà in scena lo spettacolo “Fuck me(n) – studi sull’evoluzione del genere maschile”.

Quasi nessuno sa che questa omosessualità di cui tutti parlano, che tutti cerchiamo di definire e di comprenderne le dinamiche più nascoste, molto tempo fa aveva un’esistenza legittimata. Basti pensare che alla fine dell’Ottocento proprio in Italia, e proprio al Sud, quel Sud che pare sempre retrogrado e ancorato ad una tradizione difficile da scardinare, esisteva una situazione di libertà tale da interpretare come leciti i rapporti tra uomini.

Perché questa premessa?

Perché è col fascismo, con i tempi molto più recenti, che si fanno passi indietro. Il concetto di mascolinità viene innalzato a baluardo del prototipo dell’uomo fascista che deve essere virile, muscolosoe padrone, e per esistere è necessario che esista una sua controparte, quindi l’effemminato, magrolino, passivo. Quello in cui viviamo oggi è ancora il relitto di queste ideologie che per anni hanno albergato nelle menti persino dei nostri nonni e genitori, ed è dunque scontato che si rifletta, ancora nel 2019, del concetto del vero uomo.

Dai testi di Massimo Sgorbani, Giampaolo Spinato, Roberto Traverso, nasce quindi il tentativo di rappresentare come gli uomini cambiano, cosa provano, cosa sentono. L’attore Alex Cendron interpreterà le tre storie che cercano di comunicare una visione unica: quella della vita di un uomo che grida contro il proprio dolore e le proprie debolezze, incurante dell’ideale che è tenuto a incarnare.

In un mondo che ci vuole continuamente definiti, vivere nei due poli del maschile e del femminile non può che rappresentare la vera emancipazione non solo sessuale, ma interiore.

Fuck me(n) – studi sull’evoluzione del genere maschile
Teatro Cantiere Florida,venerdì 1 febbraio e sabato 2 febbraio

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