di Tommaso Chimenti

Il 2020 è uno di quegli anni che fanno subito fantascienza. Ma il teatro fiorentino riprende da dove avevamo lasciato: qualità, prosa, attori, storie tutte da assaggiare e mordere, antiche e moderne.

Al Teatro Verdi l’eterna parabola di “Pinocchio” (dal 23 al 26) stavolta in versione musical con le musiche di Edoardo Bennato in un vero e proprio percorso accompagnato dallo storico concept album. Gli ideatori di Pinocchio arrivano dall’onda lunga di “We will rock you”, sul mondo dei Queen, e “Peter Pan”. Una rivisitazione in chiave “surreale e pinteriana” tutta basata sul perno dell’amore tra il burattino senza fili e Lucignolo, che qui è una ragazza ribelle. Una forzatura, forse.

A chiudere il mese (il 30) Alessandro Siani con “Felicità tour” dove il comico napoletano (non paragoniamolo a Troisi, però) campione d’incassi in teatro come al cinema, alternerà i suoi monologhi in salsa partenopea con le colonne sonore delle sue pellicole, giocandosi anche il cavallo di battaglia, ovvero le differenze tra Nord e Sud, must sempre vincente. Tommaso Paradiso invece, accanto a Felicità, aggiungeva un altro aggettivo.

Al Teatro di Rifredi imperdibile il trasformista livornese diventato famoso con le sue imitazioni a Striscia la Notizia, ma anche grande artista e pittore, Dario Ballantini. Il suo show si chiama “Ballantini e Petrolini” (dal 16 al 19) e rivisiterà sette personaggi creati dal grande artista romano: Gigi Il Bullo, Salamini, la Sonnambula, Amleto, Nerone, Fortunello e l’immancabile Gastone, mentre si truccherà in un camerino a vista, passando da un personaggio all’altro e svelandoci i trucchi del mestiere più antico del mondo: l’attore, ovviamente.

Al Teatro della Pergola invece seguiremo con interesse “Winston vs Churchill” (dal 28 gennaio al 2 febbraio) con il grande (in tutti i sensi) Giuseppe Battiston che già, anni fa, era stato Orson Welles. Churchill e Welles sono accomunati dal sigaro che Battiston porta in scena insieme alla scrittura sempre ironica di Gabardini mostrandoci il politico ma soprattutto l’uomo.

Infine al Teatro Puccini il piccolo cult della scorsa stagione, tutto da approfondire come “Supermarket” (il 17) giovane, fresco, frizzante con surrealtà, canzoni e risate. Tutto quello che accade dentro un supermercato e tutto quello che vorremmo accadesse e che non ci è mai capitato vedere. La sfida è riempirsi il carrello, combattere e gareggiare contro gli altri clienti, i litigi, le code, il tutto in equilibrio tra il bizzarro e il grottesco. Quegli esseri con la bava alla bocca che guidano scatole metalliche tra corsie colorate di prodotti confezionati fanno proprio ridere: siamo noi allo specchio.