Il 19 e 20 novembre al Tepidarium del Roster a Firenze, durante Green Factory, il festival dedicato alla cultura della sostenibilità ambientale, sarà presente Sfashion-net, la piattaforma online nata per promuovere le microimprese indipendenti di moda critica e sostenibile.

Ne abbiamo parlato con Marina Savarese che, insieme a Guya Manzoni, è una delle fondatrici del network.

Marina Savarese e Guya Manzoni

Marina ci racconta che Sfashion-net è essenzialmente un sito-vetrina dove scovare interessanti piccoli brands selezionatissimi che si impegnano per la sostenibilità ambientale, con un occhio attento al design innovativo del capo. La presenza sul portale è gratuita, perché l’obiettivo è mettere in contatto i clienti con le singole imprese, rimandando ai vari siti.

Durante Green Factory potremo incontrare Marina Savarese e Guya Manzoni in diversi appuntamenti legati alla moda.

Sabato 19 novembre verrà allestito un PhotoBoot, ossia un “campo da gioco” interamente dedicato allo slow fashion, dove verranno esposti capi ed accessori di alcuni brand del portale e potremo divertirci con i consigli di alcune stylist, indossando abiti di aziende toscane, tra cui Evadifranco, Morgatta Collection e Manifattura West, immortalati dall’obiettivo del fotografo Mauro Puccini.

Alle 11:30, le ragazze di Sfashion-net presenteranno W(e)ave Magazine, la prima rivista italiana sugli stili di vita sostenibili. Una rivista, cartacea e digitale, dall’animo pop e una veste grafica giovane e immediata, in cui non si utilizzano alcuni colori un po’ scontati, come il verde, perché, come afferma Marina, “parlare di sostenibilità con certi toni è un po’ univoco e non tutti ci si riconoscono”.

Ma di cosa tratta la rivista? In ogni numero, partendo da una tematica precisa, collaboratori ed esperti sviluppano l’argomento da più punti di vista. La rivista, distribuita a Firenze da Fashion Room e Bjork, è a pagamento con uscita annuale, perché “è una filosofia della lentezza, quella di aspettare per avere in mano una cosa bella” continua Marina.

Domenica 20 novembre, alle ore 11:00 si svolgerà il talk “Cosa vuol dire praticamente fare slow fashion e l’importanza di fare rete per le piccole imprese”. Ospiti, insieme alle fondatrici di Sfashion-net, anche le aziende di slow fashion, spesso oggetto di critiche per i costi dei capi, definiti troppo elevati, che ci racconteranno quali siano le difficoltà e l’impegno quotidiano delle imprese “slow”, perché, come ci ricorda Marina, “la percezione del prezzo è stata completamente distorta dopo l’avvento del fast fashion. Vent’anni fa, pagare un pantalone € 70-80 era normale; adesso se lo paghi € 20 sei caro!”.

Il tema dell’accessibilità della slow fashion, sarà protagonista anche del talk di domenica 20 novembre (dalle ore 11) , a cura di Marina Savarese Alternative accessibili per una vita slow senza ipotecare un rene”, al termine del quale si svolgerà un simpatico laboratorio “Come trasformare una t-shirt senza usare la macchina da cucire” per trasformare una maglietta usata in qualcosa di nuovo, solo con forbici, creatività e fantasia.

E chissà che, dopo esserci confrontati con tutte queste interessanti realtà, non torneremo a casa più felici per avere una maglietta nuova nell’armadio a costo zero e più consapevoli di ciò che scegliamo di indossare.

Per info: www.sfashion-net.it